TRENTO - Si fa critica la situazione per l'orsa JJ4: l'esame del Dna non lascia dubbi, è lei l'orsa responsabile dell'uccisione del runner trentino Andrea Papi, di 26 anni, aggredito nei boschi sopra Caldes (Trento) lo scorso 5 aprile.
Come si legge sul sito della Lav (Lega Antivivisezione), l'orsa JJ4 "fino al giugno 2020 non aveva mai fatto “parlare di sé". Poi l’incontro con due cacciatori che escono dal sentiero segnato per addentrarsi nel bosco verso il loro appostamento. JJ4 se li trova davanti all’improvviso, dietro un dosso, mentre è accompagnata dai suoi cuccioli: dallo “scontro” i due cacciatori ne escono con alcune ferite non gravi, ma tanto basta al Presidente della Provincia di Trento, Fugatti, per emettere un’ordinanza di abbattimento dell’orsa, che non tiene minimamente in considerazione le particolari condizioni che hanno causato lo scontro".
"Ci siamo opposti immediatamente a questa decisione, impugnando l’ordinanza al Tar di Trento, che, accogliendo il nostro ricorso, ha sospeso la “condanna a morte” per JJ4. Ma il p
residente Fugatti non si è arreso, e ha emesso una nuova ordinanza che dispone la cattura dell’orsa e la reclusione nel recinto del Casteller. Abbiamo impugnato anche questa nuova ordinanza che è poi stata annullata dal Tar di Trento e quindi l’orsa JJ4 può continuare a scorrazzare libera nei suoi boschi in compagnia dei suoi cuccioli. Noi vogliamo che JJ4 resti libera per poter accudire e far crescere i suoi cuccioli. Non vogliamo che corra il rischio di finire come Daniza, uccisa dal maldestro intervento del veterinario che doveva sedarla. In Trentino gli orsi vengono catturati e imprigionati solo perché si comportano da orsi".