Una storia finita male, un amore che si era chiuso con l’allontanamento dell’uomo dalla casa in cui conviveva con la compagna e i tre figli di quest’ultima.
LA STORIA
Tutto era iniziato nel 2016, quando la storia tra i due fidanzati era bruscamente finita. Un taglio netto a una relazione, come succede e può succedere. Da quel momento, però, per la donna che aveva preso la decisione di interrompere la storia d’amore, è iniziato un vero e proprio incubo. Prima alcuni episodi che potrebbero essere definiti minori, ma che suonavano come avvisaglie. Poi una netta escalation fino ai fatti più gravi, avvenuti nel 2019. Un episodio, in particolare, ha avuto il suo peso sulla decisione del giudice di condannare l’uomo a quattro anni e quattro mesi. In un’occasione, infatti, l’ex compagno della donna aveva preso di mira l’automobile di quest’ultima, cospargendola di benzina. «Do fuoco alla macchina e alla tua casa». Era questo il tono delle minacce ai danni della donna. Minacce rivolte brandendo un accendino, con il quale l’uomo prometteva di innescare l’incendio.
LA PROSECUZIONE
In un’altra occasione, poi, l’ex compagno della donna aveva colpito quest’ultima alla schiena nel parcheggio di un supermercato. Un episodio, questo, risalente al periodo post 2019. Per questo l’accusa ha parlato di «molestie e minacce reiterate». E ancora: un altro episodio fa invece riferimento a un urto subito dalla donna mentre portava fuori l’immondizia non lontano dall’abitazione. Nell’ennesima scenata, poi, l’uomo aveva tentato di entrare in quella che un tempo era anche la sua abitazione. E a quel punto, riferiva l’accusa, erano scattate addirittura minacce di morte per questioni economiche. Gli interventi dei carabinieri erano stati frequenti.
L’EPILOGO
Ieri l’uomo, difeso dall’avvocato Ludovica Toppan, è stato condannato a quattro anni e quattro mesi, nonché al pagamento di una multa da 1.800 euro, corredata dall’interdizione dai pubblici uffici. Per quanto riguarda il pagamento dei danni, la somma sarà definita in sede civile. È stata però decisa la corresponsione di una provvisionale da 25 mila euro per la vittima dello stalking e di 20mila euro a testa per i suoi tre figli. «Finalmente una parte del nostro incubo è alle spalle - è stato il primo commento della donna dopo la sentenza pronunciata dal giudice in Tribunale a Pordenone -, negli ultimi anni io e i miei figli ne abbiamo passate di tutti i colori, tra minacce e violenze di ogni tipo. Ma non ci sentiamo ancora al sicuro, perché di fatto questa persona è ancora in libertà. Uno dei miei tre figli non esce nemmeno più di casa per il terrore. Ora è giusto che la persona condannata sconti il carcere».