Crisi Lavinox, solo pochi giorni per salvare oltre cento operai dal licenziamento

Giovedì 23 Gennaio 2020 di D.L.
Lavoratori della Lavinox all'esterno di Unindustria Pordenone

PORDENONE Il tempo che resta per trovare una eventuale soluzione alla drammatica crisi della Lavinox è ormai pochissimo. Meno di tre settimane. Poi con la scadenza della cassa integrazione straordinaria per i dipendenti della Lavinox (circa 110) non resterà che il baratro del licenziamento. L’ammortizzatore sociale rimarrà per alcuni mesi ancora solo per i circa venti addetti della Sarinox, l’azienda “gemella” che da Aviano (si tratta della ex Nuova Infa) è stata trasferita nello stabilimento della Gruppo Sassoli di Chions. Anche se - secondo il sindacato provinciale dei metalmeccanici - sembra difficile che la produzione legata alla Sarinox possa proseguire in maniera autonoma dall’altra azienda, la Lavinox. A meno che non si concretizzi un interesse da parte di qualche investitore. E poi è da capire quale scenario possa aprirsi rispetto a una possibile richiesta di concordato o fallimento.
INTERESSE INDUSTRIALE
Nei giorni scorsi erano circolate alcune indiscrezioni rispetto a un possibile interessamento di un gruppo internazionale - con sede nel sanvitese - operante nel comparto dell’acciaio inox. Non è chiaro, però, se l’eventuale interesse possa riguardare l’intero assetto industriale dell’azienda di Chions, oppure soltanto la più piccola Sarinox che, allo stato, avrebbe qualche commessa in più rispetto allo “sorella maggiore”. Qualche indicazione più precisa potrebbe arrivare dal summit di oggi: nella sede di Confindustria Pordenone è infatti previsto un incontro con le organizzazioni sindacali. Non è esclusa la presenza della proprietà: l’ultimo incontro - sempre nella sede confindustriale del Bronx - in cui era presente la famiglia Sassoli è stato quello dello scorso 20 dicembre. Da allora ci sarebbero state soltanto delle trattative riservate tra Confindustria, Regione e un soggetto imprenditoriale. L’incontro previsto per il primo pomeriggio di oggi potrebbe essere foriero di qualche novità. Ma le aspettative dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali non sono volte all’ottimismo. Certo vi è l’auspicio che possa esserci una via di uscita per una situazione ormai drammatica che si sta trascinando ormai da troppo tempo.
GARA SALVEZZA
C’è però anche tutta la consapevolezza che il tempo ormai è veramente alla scadenza. Il 14 febbraio per i dipendenti Lavinox finirà la cassa. In fabbrica, in questi giorni, stanno lavorando (ormai le commesse sono agli sgoccioli) non più di una quindicina di addetti in una situazione di “precarietà” assoluta. Basti pensare che, nelle ultime settimane, in fabbrica si era bloccato anche il riscaldamento. E anche nella migliore delle ipotesi, cioé nel caso in cui si manifestasse un interesse, i lavoratori coinvolti potrebbero essere una minoranza.

Inoltre, a fronte di una formalizzazione di un interesse affinché l’attività possa proseguire sarebbe necessario avviare la procedura per la richiesta al ministero dello Sviluppo della proroga della cassa integrazione. Sarebbero sufficienti meno di due settimane? Anche questa è una questione che potrebbe essere discussa al tavolo di oggi. Intanto, ancora una volta i dipendenti saranno all’esterno della sede confindustriale. Nella difficile speranza di una soluzione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci