PORDENONE - Si chiama assenteismo fraudolento.
La vicenda riguarda un 25enne napoletano. La Procura contabile aveva contestato una somma di 5.938 euro, di cui 3.938 a titolo di danno patrimoniale e 2.000 a titolo di danno all'immagine. Erano stati calcolati 84 giorni di assenza ingiustificata: dal 22 giugno al 26 luglio 2020 e dal 29 luglio al 15 settembre 2020, con un danno patrimoniale calcolato in 46,88 euro al giorno, pari alla retribuzione giornaliera. Dalle indagini della Procura militare è emerso che il giovane aveva presentato diversi certificati medici falsi: prima 35 giorni di malattia, poi quattro e infine altri dieci. E che si sarebbe allontanato dal proprio domicilio senza giustificazione prima per due settimane ad agosto e poi per altre due. Anche se poi il 25enne ha lasciato l'Esercito perché ha trovato un lavoro a tempo determinato, per la Procura il danno d'immagine è pacifico in termini di «disaffezione del personale interno all'Amministrazione e sotto forma di comportamenti emulativi».
I giudici hanno ritenuto che la richiesta di condanna può essere accolta, ma limitatamente a 49 giorni, per i quali va restituita la retribuzione percepita, pari a un totale di 2.297. Per quel lasso di tempo l'assenza dal servizio risulta del tutto ingiustificata, aveva l'ex militare presentato certificazione medica falsa. Per gli altri giorni di assenza contestati dalla Procura, secondo i giudici non c'è prova di una condotta fraudolenta o simulatoria. Il 29 luglio, infatti, il giovane si era sottoposto a una visita medica nell'infermeria del 132° Reggimento Ariete, dove gli era stata data una prognosi inabilitante dal 29 luglio fino al 2 agosto, mentre in seguito a ulteriori visite mediche, il 7 e il 22 agosto, risultano prescritti ulteriori 30 giorni di riposo (dal 7 agosto al 5 settembre) per un trauma alla spalla. Escluso il danno d'immagine.
C.A.