Pordenone. Catena alberghiera fallita, intera famiglia condannata per bancarotta fraudolenta

Mercoledì 15 Novembre 2023 di Giulia Soligon
Tribunale

PORDENONE - Erano finiti sul banco degli imputati per una serie di crac a catena legati alla gestione di società appartenenti al capofamiglia, ieri sono stati tutti condannati davanti al tribunale di Pordenone in composizione collegiale, presidente Rossi, giudici a latere Binotto e Ballore, per 15 anni complessivi reclusione più pene accessorie e risarcimenti. Le vicende riguardano le società Aviano Immobiliare e Hotel Apollo, dichiarate fallite rispettivamente nel 2015 e 2017. I reati contestati da parte dell'allora Procuratore Raffaele Tito, agli imputati, appartenenti ad un unico nucleo familiare, sono infatti genitori, figlio e nuora, erano a vario titolo, di bancarotta fraudolenta patrimoniale, semplice e documentale. In particolare, la Procura aveva contestato anche l'omessa richiesta di fallimento che avrebbe avuto come conseguenza l'aggravarsi del buco nei conti con la distrazione di 337 mila euro.

Le condanne inflitte ieri dal collegio dei giudici accolgono quasi interamente la richiesta dell'accusa. Ieri in aula il pm Federico Baldo. A Giuseppe Polo Pardise, 73 anni, avianese residente a Jesolo, è stata inflitta una pena di 5 anni e 4 mesi di reclusione (la richiesta era di 6), al figlio, l'avvocato Daniel Polo Pardise, 44 anni, residente a Treviso e iscritto all'Albo degli avvocati di Urbino, 6 anni (6 anni e 6 mesi chiesti dal Pm), mentre a Manuela Modolo, 43 anni, residente a Polcenigo, ma domiciliata a Treviso, sono stati inflitti 4 anni, in questo caso accogliendo in pieno la richiesta dell'accusa.

Tutti gli imputati erano difesi dall'avvocato Luca Donadon, sostituito ieri in aula dalla collega Laura Presot. Le parti civili erano rappresentate dagli avvocati Alberto Rumiel e Andrea Azzano. Oltre agli anni di reclusione, sono state comminate le pene accessorie conseguenti al fallimento. Per tutti l'inabilitazione a qualsiasi attività commerciale e di impresa per la durata pari agli anni di reclusione. Inoltre, l'interdizione dai pubblici uffici perpetua per i Polo e di cinque anni per Modolo, il minimo previsto, che va oltre la condanna ai 4 anni di reclusione. Il rinvio a giudizio aveva colpito anche Gabriel Dorenburg, 78 anni, nel frattempo defunta. Le motivazioni della sentenza verranno rese note dai giudici entro novanta giorni, dopodiché, fa sapere l'avvocato Laura Presot, dopo averle lette si valuterà il ricorso in appello contro la sentenza di primo grado. 

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