Ergastolo al marito, il paese su Samira: «Fatta giustizia». Mohamed in lacrime: «Non l'ho uccisa io»

Domenica 9 Luglio 2023 di Marina Lucchin e Giovanni Brunoro
LA VITTIMA - Samira uccisa dal marito condannato in via definitiva

STANGHELLA (PADOVA) - «Sono innocente». L’ha ripetuto ancora una volta da dietro le sbarre Mohamed Barbri, anche il giorno della sentenza della Cassazione che ha comminato al 50enne marocchino l’ergastolo in maniera definitiva.

L’avvocato Riziero Angeletti, difensore del marito di Samira El Attar, accusato del suo omicidio, ha raccolto più volte il lamento del suo assistito: «Si è sempre professato innocente, anche l’altra mattina. In questi mesi gli ho fatto notare che c’erano dei dubbi emergenti che contrastavano con l’ipotesi di innocenza. Ma lui mi ha fornito come sempre le sue giustificazioni. Giustificazioni che non sono state prese in considerazione». L’avvocato, inoltre, evidenzia come la triplice condanna si basi su sentenze di processi indiziari: «Pur rispettando la decisione della Cassazione, noi militiamo verso una ricostruzione che abbia maggiore verificabilità con emergenze processuali che possano consentirci un’iniziativa revisionale. Lavoreremo per iniziative a livello sovranazionale, rivolgendoci alla Corte di Giustizia. O in sede di revisione, nel caso emergessero elementi di novità che possano rimettere un giudicato». 


IN PAESE
Se la sentenza della suprema Corte pone la parola fine sulla tragedia di Samira - almeno a livello giudiziale - Stanghella vive la pronuncia definitiva da un lato come una liberazione, come un capitolo che si chiude. Dall’altro, però, pende come spada di Damocle e dà un senso di incompiuto alla vicenda il mancato ritrovamento del corpo della donna. Tanto che la mancanza della “prova regina” fa sì che qualcuno in paese dubiti ancora di quanto successo.
Lo racconta Cristina, amica delle sorelle di Samira e compaesana che tanto si è prodigata fin dalle prime ore della scomparsa della vittima, quando ancora si sperava in un epilogo positivo. Giorni vissuti dalla stanghellana con grande apprensione. «C’è chi ha detto “finalmente” e chi, invece si chiede ancora “ma vuoi che sia stato lui?” - racconta la donna - Qualcuno crede ancora all’innocenza di Mohamed e, dispiace dirlo, sono spesso uomini. Posso però comprendere la cosa, alimentata da mesi e mesi di pressione mediatica che hanno instillato nelle persone ogni dubbio e tenuto aperte piste anche impraticabili. Qualcun altro crede che Samira se ne sia andata di sua spontanea volontà o che sia stata aiutata da qualcuno, magari un nuovo amore, nella fuga». Ma le convinzioni di Cristina non vacillano: «Non mi stupisco dell’ergastolo comminato al marito, anche se manca il ritrovamento del corpo. Ora si è chiuso un capitolo, la giustizia ha esaurito il suo percorso».


IL SINDACO
Il sindaco, Sandro Moscardi, apprende della sentenza e rivolge un pensiero alla figlia di Samira, «che è rimasta senza mamma e, ora, anche senza l’altro genitore. Speriamo che la rete famigliare sia in grado di fornire tutto il supporto necessario». Anche Moscardi non è sorpreso dal pronunciamento della Corte: «Le voci di paese si sono concentrate subito sul marito di Samira. Questa vicenda ha accresciuto nella comunità di Stanghella, sempre molto attenta alle tematiche di genere, ancora maggiore sensibilità nei confronti delle donne». Dal mondo dell’associazionismo si fa sentire Daniela Ferrari, presidente della sezione veneta di Penelope, realtà che da anni si occupa del sostegno ai parenti delle persone scomparse: «La vicenda si è chiusa solo in parte, perché purtroppo i famigliari di Samira non hanno avuto i resti della loro cara. Avere una tomba su cui piangere è importante. Bisognerebbe che il marito, che ora non deve più sostenere la sua innocenza in giudizio, parlasse e dicesse dove si trova il corpo di sua moglie. Si metta una mano sulla coscienza». Per Daniela Ferrari, «i riflettori sulla vicenda non si devono spegnere. Se qualcuno ricorda dei movimenti strani di Mohamed, lo faccia presente. Non si può solo sperare in un ritrovamento accidentale».

Ultimo aggiornamento: 08:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci