PADOVA - Salgono ancora i costi per il recupero di piazzale Boschetti e Fratelli d’Italia va all’attacco. «Le opere pubbliche padovane sono un pozzo senza fondo che continua a drenare risorse, dopo il disastro Euganeo, ora è la volta di piazzale Boschetti – ha tuonato il consigliere meloniano Enrico Turrin - abbiamo appreso da una delibera di giunta che la riqualificazione di piazzale Boschetti subirà un ulteriore aggravio di spese di oltre 200mila euro. Un affidamento che nel 2019 era stato di 2, 3 milioni di euro e che ora, dopo nuove perizie e ben 4 assestamenti, porta il totale a ben 3,5 milioni. Una cifra mostruosa con un aumento dei costi del 50%. Ma non è tutto, nella delibera, infatti, viene previsto “di dare atto che il tempo contrattuale viene aumentato di 90 giorni”».
«Se a tutto ciò sommiamo i dubbi più volti espressi sulla cessione ai privati di una corsia di via Trieste, poi rientrata, e ai conti sul numero di posti auto che non collimano tra progetto iniziale e finale, i padovani potranno rendersi conto di come venga gestita la cosa pubblica da parte di questa amministrazione – ha detto ancora il presidente della commissione Controllo e Bilancio - insomma, ad un anno esatto dall’autocelebrativa e puramente elettorale parata di sindaco e giunta al parco Tito Livio, piazza Boschetti sembra indirizzata nello stesso percorso intrapreso dallo Stadio Euganeo, vicende giudiziarie a parte: tempi biblici e costi esplosi totalmente a carico dei padovani».
Aggravio di spesa, ecco perché
«I 200 mila euro in questione – ha ribattuto, però, il vicesindaco Andrea Micalizzi – servono per interventi di miglioria rispetto al progetto originale e per ultimare alcune bonifiche. Purtroppo stiamo parlando di un cantiere che è stato molto gravato dalla presenza di amianto e di idrocarburi e questo, inevitabilmente, ha fatto salire i costi».
«Oltre alle bonifiche che non potevano essere previste prima di iniziare i lavori – ha aggiunto il numero due di Palazzo Moroni – le risorse aggiuntive serviranno all’adeguamento della fascia di confine tra l’area pubblica e quella di proprietà dei privati, quindi a ridosso delle palazzine liberty che si affacciano su via Trieste.