PADOVA - Tacchi, perle, giacca e cravatta. La tradizione si è compiuta anche quest'anno e gli studenti di quinta superiore che tra cento giorni affronteranno la maturità si sono presentati a scuola ieri vestiti di tutto punto. Ma per affrontare quale maturità ancora non è chiaro. «Quella che era stata presentata era una bozza e non c'è più stata alcuna conferma o smentita - spiega Elena Peruzzo, rappresentante d'istituto al liceo scientifico Nievo -.
PAURA ED ENTUSIASMO
Se da un lato c'è la preoccupazione per quello che è uno degli esami che si ricorderanno per tutta la vita, dall'altro gli studenti sono riusciti a tirare fuori la loro allegria. Sono moltissimi gli istituti che hanno visto ragazzi e ragazze di quinta elegantissimi. Alcuni di loro hanno ingaggiato fotografi professionisti per degli scatti perfetti, altri si sono accordati su temi: ci sono classi che si sono presentate con una parrucca, altri con occhiali da sole.
UNA TRADIZIONE
«È storicamente una bellissima tradizione delle scuole che viene proposta ogni anno, pensata per vivere insieme l'attesa di quello che sarà uno dei momenti che ricorderemo per il resto delle nostre vita - dice Giacomo Pulliero, studente del Tito Livio -, Si catturano in una o più foto i volti, le emozioni, le paure e le ambizioni di tutti gli studenti di quinta superiore, tutti vestiti con l'abito più elegante che hanno in armadio. I corridoi e le classi si animano di schiere di ragazzi che si sentono, finalmente, grandi, e che, una volta fuori, saranno orgoglio dell'istituto nella cittadinanza. Ecco che quindi, per festeggiare un'ultima volta prima dello studio matto e disperatissimo, gli studenti vivono la scuola non solo come luogo di verifica e crescita, ma anche come ambiente accogliente e su misura, come una rampa di lancio per il futuro, un posto in cui si sono passati cinque anni e in cui si sono creati legami fondamentali che ci hanno cambiato e che terremo sempre come un ricordo speciale».
Un momento che potremo definire di goliardia per gli studenti che si apprestano a uscire nel mondo reale, chi all'università chi al lavoro. Un momento condiviso anche da tanti insegnanti che hanno lasciato festeggiare in serenità, per quanto possibile visto il momento attuale.