Padova, la grande fuga dalla città: impennata dei trasferimenti nei comuni confinanti

Venerdì 5 Gennaio 2024 di Gabriele Pipia
Padova vista dall'alto

PADOVA - I grafici con le curve parlano chiaro. A Padova si scende, nei comuni della cintura urbana si sale. Sempre di più. Negli ultimi vent’anni abbiamo assistito ad una progressiva trasformazione demografica e ora il confronto è quanto mai lampante: sempre più persone, soprattutto giovani coppie, decidono di uscire dalla città per andare a vivere in provincia dove spesso le case costano meno a parità di servizi.

E così per un capoluogo che continua a perdere abitanti troviamo quattro comuni contermini - Albignasego, Vigonza, Selvazzano e Abano - che vedono aumentare di anno in anno la popolazione. 

IL CAPOLUOGO

Partiamo dai dati Istat che dicono che in tutta la provincia di Padova siamo passati dagli 849mila residenti del 2001 ai 930mila di oggi con una crescita costante fino al 2017 e poi un calo dovuto perlopiù alla detanalità. 
Padova oggi conta poco più di 207mila abitanti ma dieci anni fa erano 211mila: un lento e inesorabile calo. Va intanto evidenziato il progressivo aumento dei residenti stranieri: oggi sono oltre 33mila (più di uno ogni sei abitanti) e i Paesi più rappresentati sono nell’ordine Romania, Moldavia e Cina. 

LA CINTURA

Il secondo comune più popoloso è Albignasego, passato in vent’anni da 19mila a 27mila abitanti. Non si registra una fase di vera impennata: la crescita demografica è stata costante, dovuta principalmente all’arrivo di tanti giovani. In questo comune la fascia d’età più rappresentata è quella tra i 45 e i 49 anni, dieci anni in meno rispetto a Padova. 
Crescita progressiva anche per Vigonza che in vent’anni ha guadagnato tremila abitanti e oggi con 23mila residenti è il terzo comune della provincia, destinato ad essere ancor più attrattivo quando arriverà la nuova linea del tram che porterà a Rubano attraversando Padova.
Sorride il sindaco Gianmaria Boscaro. «Il nostro comune si conferma attrattivo per le famiglie e per i giovani. Chi conosce Vigonza sa che pur essendo a due passi da Padova e Venezia con collegamenti ferroviari e su gomma ogni pochi minuti, a cui si aggiungerà anche l’arrivo del tram, mantiene la sua caratteristica di territorio verde e di ambiente a misura di famiglia. Abbiamo poi avviato degli importanti progetti per sviluppare ancora di più collegamenti ciclopedonali, per la creazione del polo della cultura e dello sport e interventi di rigenerazione urbana con l’abbattimento di vecchi edifici e la costruzione di edifici residenziali a consumo energetico quasi zero».
Il quarto comune è Selvazzano che tocca sempre i 23mila abitanti e ha guadagnato duemila residenti rispetto a vent’anni fa. Duemila cittadini in più anche per Abano, salita in un ventennio da 18mila a 20mila abitanti. Va registrata anche una crescita importante di Rubano, da 14mila a 17mila in due decenni, destinata a consolidarsi grazie alla futura linea del tram. 

CHI PERDE

In controtendenza la Bassa Padovana dove perdono soprattutto i piccoli comuni, quelli con l’età media più alta dove manca il ricambio generazionale. In fondo alla classifica provinciale di popolosità troviamo infatti quasi tutti i comuni di questa zona e all’ultimo posto c’è sempre la minuscola Barbona passata in vent’anni da quasi 800 a meno di 600 abitanti. 

LE AGENZIE IMMOBILIARI

Conosce bene questi trend Silvia Dell’Uomo, referente Ascom per le agenzie immobiliari padovane. «Storicamente ci sono sempre stati dei cicli. Prima si esce dalla città, poi si torna, poi si esce di nuovo e così via. Negli ultimi anni però non c’è stata l’inversione e tanti continuano a preferire i comuni della cintura urbana -conferma - . È una scelta dovuta principalmente alla qualità della vita. Penso al traffico e ai parcheggi, un aspetto molto problematico».
Seppur in provincia stiano nascendo molte abitazioni moderne e tutt’altro che economiche, è naturale che nel confronto con la città prevalga anche un aspetto di risparmio economico. Una casa usata di 100 metri quadri a Chiesanuova può costare mediamente tra i 170mila e i 200mila euro ma in vendita ce ne sono pochissime, mentre se ho 200mila euro da spendere aggiungendoci alcune decine di migliaia di euro posso trovare anche una casa con il giardino nei comuni contermini. In un quartiere residenziale della città per una casa con il giardino servono mediamente almeno 300mila euro, ma l’offerta attualmente sta quasi a zero. «E il giardino è diventato per molte famiglie un’esigenza primaria, soprattutto dopo la pandemia» assicura Dell’Uomo. 

PALAZZO MORONI

Studia con grande attenzione la trasformazione demografica anche Francesca Benciolini, assessora alla Casa del Comune di Padova. Benciolini ragiona anzitutto parlando di «Grande Padova, dove la cintura urbana fa sostanzialmente parte della città». Poi però entra nel merito della situazione nel capoluogo: «Anche qui ora ci sono dei quartieri sempre più attrattivi e richiesti grazie alla qualità della vita garantita da parchi, scuole e attività culturali e ricreative portate avanti da Comune e associazioni. All’Arcella per esempio c’è un grande fermento tra parco Milcovich, parco Morandi, ex Coni, area Valli e prossima riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica. Siamo molto distanti dall’epoca in cui su Facebook sui leggeva “Non andate all’Arcella”. Vedo interesse anche per Guizza, Voltabarozzo e Forcellini grazie a nuovi parchi e linee del tram. Conosco anche giovani coppie che hanno scelto Chiesanuova per la vicinanza del parco Brentelle, degli argini e della futura linea del tram. Potremmo assistere ad un’inversione di tendenza rispetto agli ultimi anni».

Ultimo aggiornamento: 17:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci