PADOVA - Alla fine a prevalere a Padova e provincia in maniera netta, tra il popolo Dem è stata Elly Schlein che ha incassato 64,5% dei consensi. Stefano Bonaccini, invece, si è attestato a quota 35,5%. Un risultato che ha ribaltato la votazione dei circoli che aveva visto il governatore dell'Emilia Romagna prevalere con il 47% e la sua sfidante non andare oltre il 40%. In tutto ieri dalle 8 alle 20 a votare per le primarie del Partito democratico sono stati 13.498 elettori (in città 5.551, 70% Schlein e 30% Bonaccini) quasi 5 mila in meno rispetto alle precedenti primarie.
I candidati
Contrariamente a quelle che si sono tenute nei circoli, le consultazioni di ieri erano aperte anche ai non iscritti e per votare bastava presentarsi muniti di documento valido e tessera elettorale nei 71 seggi allestiti in tutta la Provincia di Padova. Era previsto un contributo di 2 euro. Anche a Padova e provincia era possibile votare per le liste territoriali dei candidati all'assemblea nazionale. A candidarsi in favore di Bonaccini sono stati Andrea Micalizzi, Katia Maccarone, Davide Moro, Margherita Verlato, Davide Gianella, Federica Bruni, Andrea Dalla Valle, Stefania Donegà e Marco De Rito. In lista con Schlein c'erano, invece, Vanessa Camani, Guglielmo Masin, Etta Andreella, Gianluca Gaudenzio, Arianna Toniolo, Sebastiano Rizzardi, Stefania Borghesan, Leonardo Volpin e Agnese Pellay. La vincitrice della contesa padovana ha potuto contare in queste settimane di campagna elettorale, oltre che sull'appoggio del parlamentare Dem Alessandro Zan, anche sul sostegno dell'assessora al Sociale Margherita Colonnello e dei consiglieri comunali Pietro Bean e Etta Andreella. Non è un mistero per nessuno poi che la candidatura di Schlein a Palazzo Moroni sia ben vista anche da Coalizione civica. Ad aver contributo alla vittoria della sfidante di Bonaccini, a quanto pare, è stato anche il consenso di molti sostenitori della candidatura di Gianni Cuperlo, a partire dall'ex sindaco Flavio Zanonato.
L'appello
«Abbiamo sostenuto con entusiasmo la mozione "Promessa Democratica" di Gianni Cuperlo durante la prima fase del congresso tra gli iscritti padovani, per portare un contributo di idee e pratiche nel nuovo Partito Democratico. Lo abbiamo fatto nella convinzione che, prima di scegliere il segretario del partito, fosse necessaria una franca discussione sulla nostra identità e sulla nostra prospettiva, per definire con chiarezza chi siamo e chi vogliamo rappresentare - si legge nell'appello lanciato qualche giorno fa dai cuperliani - Crediamo in un Pd che metta come bussola del proprio agire la lotta per il lavoro giusto e dignitoso, per una sanità pubblica e universale, per la scuola pubblica e gratuita, contro tutte le disuguaglianze sociali e civili».
«Il risultato della provincia di Padova, con oltre il 10% di iscritti che ha sostenuto la nostra proposta, ci soddisfa e ci responsabilizza. Qualunque sarà l'esito delle primarie, noi ci saremo e ci impegneremo nel PD perché crediamo che questo Paese abbia bisogno di un grande partito di sinistra, protagonista nella vita delle persone e nelle istituzioni» si legge ancora nel documento.