PADOVA - Le frodi dello spritz con Aperol e Campari taroccati, gli studi medici e dentistici abusivi, l'impiego di lavoratori in nero, posti di lavoro in condizioni igieniche precarie, oppure dove le norme di sicurezza non vengono rispettate. Sono solo alcuni dei moltissimi ambiti di intervento del Nas (Nucleo antisofisticazione e sanità) e Nil (Nucleo ispettorato del lavoro), i reparti speciali dei carabinieri, nell'intera provincia di Padova.
I numeri del 2023 parlano chiaro: una media del 25% di controlli in più rispetto all'anno precedente, con diverse sanzioni, denunce e sequestri.
IL NAS
Nel Padovano l'anno scorso il Nas ha effettuato 1.303 tra ispezioni e controlli (+33% sul 2022) nelle attività dei settori alimentare, sanitario, farmaceutico, veterinario. In particolare i militari si sono concentrati su case di riposo, farmacie, ambulatori, centri estetici, studi dentistici e veterinari, ospedali, scuole, mense, ristoranti e bar, negozi di alimentari. Ma anche allevamenti, macelli, aziende che si occupano di concimi e pesticidi, piscine, stabilimenti balneari, hotel e, non da ultimo, del fenomeno dell'assenteismo del personale sanitario.
Le irregolarità amministrative riscontrate sono state 258, specie per violazione delle norme sulla sicurezza e l'igiene degli alimenti con 477mila euro di multe; 159 i sequestri amministrativi di immobili con relativa sospensione dell'attività, per un valore di 5 milioni di euro, quando le carenze erano particolarmente gravi. Quando invece le irregolarità erano facilmente sanabili hanno comportato 83 diffide. Infine sono state 29 le persone denunciate per vari reati, dalla frode in commercio all'esercizio abusivo della professione sanitaria, dal commercio di cibi avariati alla falsificazione di certificati fino al mancato rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro.
Nei soli pubblici esercizi (bar, ristoranti, pasticcerie e simili) si sono registrate 613 ispezioni, 179 infrazioni, 59 sequestri, 77 diffide e 13 denunce. Tra le operazioni più rilevanti si ricordano i 12 titolari di locali denunciati perché servivano spritz usando prodotti a basso costo ma venduti come Aperol e Campari; o ancora un infermiere che esercitava senza titoli in un alcune case riposo e due studi dentistici e uno medico che operavano senza autorizzazioni.
IL NIL
L'attività di controllo del Nil nel 2023 è cresciuta del 20% rispetto all'anno precedente, con 202 aziende ispezionate nei settori di agricoltura, manifatturiero, edilizia, commercio, pubblici esercizi, imprese che forniscono servizi. Le sospensioni di attività non in regola sono state 53, il doppio dell'anno prima. I motivi principali sono stati la presenza di lavoratori in nero e la violazione delle norme sulla sicurezza e la salute sul posto di lavoro. Le sanzioni amministrative hanno toccato quota 354mila euro, mentre nel 2022 si erano fermate a 65mila. I lavoratori in nero sono stati 113, 34 dei quali erano stranieri non in regola con il permesso di soggiorno.
Le ispezioni riguardano sia la correttezza dei contratti di lavoro e delle mansioni dei dipendenti, che il rispetto della sicurezza (che comprende anche formazione, visite mediche, piani di evacuazione, corsi di primo soccorso, misure antincendio) e in entrambi i casi la percentuale di irregolarità riscontrate è alta, tra l'80 e il 96% dei casi. Il Nil ha denunciato un totale di 80 persone, 10 delle quali per aver sfruttato lavoratori in nero. Ulteriori indagini sono poi in corso per i casi di caporalato e sfruttamento dei clandestini.