Feltre. Il padre non versa gli alimenti e si disinteressa, il tribunale gli toglie la patria potestà. Sentenza storica: «I figli sono adottabili»

I due ragazzini non vedevano il genitore dal 2017 e hanno chiesto di cancellare il suo cognome: verranno adottati dal nuovo compagno della madre

Sabato 6 Gennaio 2024 di Olivia Bonetti
Feltre. Il padre non versa gli alimenti e si disinteressa, il tribunale gli toglie la patria potestà. Sentenza storica: «I figli sono adottabili»

FELTRE (BELLUNO) - Non versi il mantenimento, non ti fai mai sentire e ti disinteressi dei tuoi figli per anni: rischi di perdere la patria potestà. È accaduto a un genitore di due ragazzini nati più di una decina di anni fa a Feltre, residenti sul territorio. Nonostante la sua battaglia non è riuscito a mantenere il suo cognome per i propri figli, che, come provavano i fatti, non aveva mai considerato.

LA SENTENZA

«Dal 2017 non vede i propri figli: non può dirsi un padre esercente la responsabilità genitoriale». Una sentenza tranchant quella del Tribunale per i Minorenni di Venezia pronunciata nei mesi scorsi: ha “cancellato” il genitore naturale di due ragazzini feltrini, eliminando il suo cognome, acconsentendo all’adozione da parte del nuovo compagno della madre.

A nulla è valso il tentativo (tardivo) del papà biologico di far valere la sua patria potestà (che di fatto non ha mai esercitato). La madre, che si era affidata all’avvocato Roberta Resenterra di Feltre, è riuscita a preservare la serenità dei figli, che hanno sempre considerato quella figura maschile il vero padre. E il giudice è andato oltre: «Non corrisponde all’interesse dei minori acquisire, per effetto dell’adozione un cognome che essi hanno mostrato di non volere più». Cancellando quel cognome che li avrebbe tenuti ancorati a una figura che per loro era un estraneo.

LA SOFFERENZA

Una vicenda penosa per i due minori venuti al mondo con problematiche sanitarie, dei quali il padre biologico, all’epoca sposato con la loro madre, non si è preso cura fin dalla nascita. Poi la separazione e il padre dei due bambini si trasferisce in un’altra parte d’Italia: qui ha una nuova relazione e altri due figli. Successivamente si trasferisce all’estero: anche qui inizia una nuova relazione con un’altra donna che aveva già due figli e con cui convola a nozze.

 

LA RICHIESTA

Come detto era dal 2017 che il padre biologico dei due bimbi, oggi ragazzini, si era completamente disinteressato di loro e per questo i due minori hanno iniziato a considerare come loro padre il nuovo compagno della madre con il quale era andata a convivere, assieme ai due figli, per poi sposarsi dopo qualche anno. Il nuovo marito della moglie ha quindi accettato la richiesta dei due bambini di chiederne la loro adozione e di chiedere di dare loro il proprio cognome, considerandoli come suoi figli e dichiarandosi «fortunato ad averli» davanti ai giudici veneziani.

LE TESTIMONIANZE

La madre ha affermato in tribunale: «Il mio nuovo marito è entrato nelle loro vite con dolcezza, sempre accorto e tempestivo, tanto che spontaneamente hanno iniziato a chiamarlo papà». E ancora: «Per i miei figli il padre biologico è un estraneo e quando ne parlavo mi chiedevano di cambiare discorso». I due minori davanti ai giudice veneziani hanno dichiarato: «Io sono qui per cambiare cognome, per me significa molto, perché per tutti sarò finalmente figlio del marito di mia mamma. Un padre non lo è solo sulla carta ma chi è al tuo fianco in ogni momento. L’altro è altro».

Il padre biologico si è presentato in udienza dichiarandosi non d’accordo, ma dalla istruttoria compiuta dai Servizi Sociali che hanno effettuato una approfondita verifica del nuovo nucleo familiare e dell’idoneità del nuovo marito della madre all’adozione dei due minori è emerso una situazione ormai consolidata con appartenenza affettiva ed emotiva dei componenti alla nuova famiglia con la esigenza di dare «legalità ad una famiglia già esistente di fatto da anni in modo da poter espletare le proprie responsabilità genitoriali anche dal punto di vista legale e rispondere al desiderio dei ragazzini di portare il cognome del nuovo marito della madre».

LE CONCLUSIONI

Il Pubblico ministero ha espresso parere favorevole all’adozione in quanto il padre naturale non ha esercitato la responsabilità genitoriale in concreto. Il Tribunale ha quindi accolto la richiesta di adozione sottolineando che pur con il parere contrario del padre biologico, non deceduto, debba prevalere l’interesse del minore. Infine, il Tribunale ha accolto anche la richiesta del cambio di cognome dei due minori, concludendo che «in caso di adozione il cognome dell’adottato minorenne dovrà essere attribuito valorizzando la volontà espressa ed il rispetto dell’identità personale e familiare degli adottati».

«La giustificazione risiede nel fatto che il padre biologico si era completamente disinteressato dal 2017 dei due figli - afferma l’avvocato Roberta Resenterra -, e nel frattempo la madre e il nuovo compagno hanno formato una famiglia con reciproco riconoscimento, connotata da “afflato familiare da anni esistente e il riferimento paterno costituito dal nuovo marito della loro madre” come affermato in sentenza».

Ultimo aggiornamento: 17:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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