Ex Safilo di Longarone, autorizzati due anni di cassa integrazione

Venerdì 17 Novembre 2023 di Giovanni Santin
Lo stabilimento di Safilo

LONGARONE - Nessuna sorpresa ed anche l'ultimo passo che riguarda Safilo conferma le premesse.

IL DECRETO

Con un decreto che va dallo scorso 3 novembre e fino al 2 novembre 2025, cioè per due anni, il Ministero del Lavoro ha autorizzato la corresponsione del trattamento di integrazione salariale in favore dei lavoratori dipendenti dalla Innovatek srl, una delle due aziende l'altra è Thélios che si è fatta carico di assorbire i lavoratori in uscita da Safilo.

Soddisfatto Gianni Boato (segretario Femca Cisl Treviso Belluno): «Era un passaggio atteso ed importante. Significativo è che la conferma sia arrivata così tanto in fretta: è per noi la dimostrazione che anche per il Ministero la vicenda Safilo è una priorità e come tale è stata trattata».

TEMPISTICHE RISPETTATE

Sostanzialmente la questione sta procedendo regolarmente e quella arrivata ora è la garanzia che il Ministero ha approvato richiesta di due anni di cassa integrazione: «Non abbiamo mai pensato fosse impossibile chiosa il sindacalista ma ora sappiamo che è ufficiale e la medesima certezza ora è anche dei lavoratori». Contestualmente nella stessa giornata di mercoledì è arrivata anche una seconda notizia. E cioè che a fronte dell'emanazione del decreto ministeriale e della sua pubblicazione, il Ministero sta trasmettendo all'Inps la domanda di autorizzazione. Cosicché non appena l'Inps rilascerà il relativo codice di autorizzazione, sarà possibile procedere procedere all'invio dei prospetti di pagamento per l'elaborazione dei cedolini mensili. Da sottolineare e da valorizzare, come già osservato, la celerità con cui è arrivata la conferma. Perché è vero che nel frattempo ai lavoratori sarebbe stata comunque assicurata la cassa integrazione per tre mesi, ma la chiusura del cerchio è arrivata in tre mesi cosicché in brevissimo tempo l'Inps potrà iniziare a liquidare quanto dovuto ai lavoratori. Il passaggio al Ministero era necessario per poter ritenere definitivamente chiusa la vicenda. Quando infatti si arriva a stabilire l'emanazione delle casse straordinarie, il primo step è quello in Regione, ma poi deve esserci l'approvazione del governo. Va ricordato in cosa consiste l'eccezionalità dell'accordo. Mentre di solito la cassa integrazione copre solo in parte la busta paga ed è una spesa che pesa sulla collettività, in questo caso ai lavoratori è stato assicurato che avrebbero ricevuto l'intero ammontare della loro busta paga. E già un mese fa, dopo il sì dei lavoratori Safilo ai verbali di conciliazione, lo strumento con cui ogni lavoratore ha accetta di passare in una azienda e nel contempo dichiara di non pretendere nient'altro dall'azienda di provenienza, lo stesso Boato esprimeva grande soddisfazione per il "miglior accordo di cessione rami d'azienda che si sia mai sviluppato in Italia, con il mantenimento di tutti i posti di lavoro e l'integrazione al 100% della cassa integrazione". Un successo, va ricordato, arrivato dopo non poche difficoltà: "Abbiamo vissuto momenti di grande tensione, ma oggi finalmente possiamo dire che è stato premiato l'impegno messo nella contrattazione, la fiducia nella possibilità di costruire un accordo che potesse salvaguardare posti di lavoro, retribuzione e realtà industriale. Una strada perseguita da subito senza pregiudizi e che ha trovato il consenso della totalità dei lavoratori su un accordo che rappresenta un unico in Italia". Nel frattempo, come dichiarato proprio alla fine del mese di ottobre, la Regione attraverso il cosiddetto Comitato di sorveglianza socio-istituzionale continua a monitorare la situazione ed a verificare che tutto proceda secondo gli accordi. L'ultima verifica è datata 8 novembre con il Comitato che si è riunito a Longarone che ha preso atto atto della riuscita dell'operazione. Una felice soluzione per una vertenza che non va dimenticato all'inizio sembrava impossibile. 

Ultimo aggiornamento: 18 Novembre, 11:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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