CORTINA - Dopo Venezia, Parigi e Marrakech la galassia Alajmo sbarca anche a Cortina d’Ampezzo. Lo aveva già fatto in piena pandemia, a dire la verità, installandosi per qualche mese all’hotel Ancora di Renzo Rosso, nel cuore del paese, ma quello fu una sorta di pop up restaurant, un ristorante a tempo determinato, di passaggio, per quanto sempre in stile Alajmo e in un ambiente che ha fatto la storia dell’accoglienza ampezzana. Stavolta, Massimiliano (il più giovane cuoco a conquistare le tre stelle nella storia della guida Michelin, nel 2002, a soli 28 anni, e oggi decimo chef del mondo con il suo ristorante Le Calandre, secondo l’ultima classifica dei The World’s 50 Best Restaurant), e Raffaele, l’incontenibile fratello-manager, mai fermo e mai appagato, salgono di nuovo in quota ma per restarci, per mettere radici forti, come è accaduto anno dopo anno prima in laguna (Quadri, Quadrino, Amo e Hostaria in Certosa), poi nella Ville Lumière (Stern), e ancora in Marocco (Sesamo dell’Hotel Royal Mansour). Un giro del mondo partito una vita fa dalla periferia di Padova, a Rubano di Sarmeola per la precisione, dove brillano le tre stelle de Le Calandre, eterna meta per gourmand e golosi curiosi, dove Il Calandrino è sempre un punto di riferimento per una cucina di livello ma in modalità più easy, anche nel prezzo, e dove, infine, In.gredienti, resta una bottega-scrigno. E passato anche per Roncade (Treviso) con l’insediamento, meno di due anni orsono, in H-Farm, il campus piattaforma digitale immerso nella campagna fra Treviso e Venezia, fra Le Cementine, Amor e – a poca distanza - Al 4 Pizza.
L’ANNUNCIO
Nonostante abbia gettato ieri un rumoroso sasso nello stagno della curiosità dei suoi numerosi seguaci con un post su Instagram (foto delle Dolomiti e inequivocabile scritta: “Coming soon”) Raffaele Alajmo fa catenaccio, non parla e si limita ad un sornione “stay tuned”, state collegati... in attesa di notizie. Ma qualcosa, qua e là, trapela, in fondo Cortina è un paesone, incantevole fin che si vuole, unico al mondo, ma dove tutti sanno tutto di tutti e dove basta un piccolo movimento per attirare attenzione, e le chiacchiere hanno le gambe lunghe e svelte.
Così non sono passati inosservati i primi movimenti attorno all’ex Toulà, in località Ronco, il mitico ristorante dei vip - sotto le Tofane e a due passi dallo stellato Tivoli -, chiuso da qualche tempo e del quale, in realtà, si era già parlato nei mesi scorsi, en passant, come possibile obiettivo della famiglia: potrebbe essere questo il nuovo, prestigioso indirizzo della famiglia nella Regina delle Dolomiti, il 14. della galassia del gusto padovana, ovviamente con ambizioni importanti: Toulà-Alajmo sarebbe - se venisse confermata - un’accoppiata destinata al successo.
Poi si chiacchiera di un ritorno da Marrakech del lombardo Mattia Barni per prendere in mano la cucina e di Andrea Coppetta Calzavara, padovano, da sempre bravissimo maitre de Le Calandre, come direttore.