Aeroporto Canova, diffida Codacons: «Ca’ Sugana, regole non rispettate»

Mercoledì 15 Maggio 2024 di Paolo Calia
L'aeroporto Canova di Treviso

TREVISO - Il Codacons non molla la presa. Dopo l’esposto in Procura depositato a dicembre, adesso arriva una diffida formale sempre contro Ca’ Sugana, Arpav, Enac. L’obiettivo è sempre lo stesso: il Masterplan dell’aeroporto Canova, il piano da oltre 50 milioni di euro realizzato da Save e che prevede interventi di miglioramento alle strutture dello scalo, alla pista e alla sosta. Ma che il Codacons continua a contestare sia nel merito che nella forma. E dopo aver relazionato la Procura su presunte inadempienze in fatto di tutela dell’ambiente, corrette comunicazioni ai cittadini e violazioni delle regole sulle rotte da seguire per gli aerei in decollo e atterraggio, adesso ha presentato una formale “diffida” tenendo al centro del mirino  Ca’ Sugana che, secondo l’associazione, dovranno rispondere di eventuali omissioni o “fattispecie di reato che dovessero emergere” denunciando la mancanza di quell’Osservatorio Ambientale previsto per legge.

LE ACCUSE

Codacons punta il dito contro Ca’ Sugana che, in un incontro nell’aprile di un anno fa, non ha voluto indicare con esattezza dove sono state posizionate le centraline fonometriche per il controllo dell’inquinamento acustico eventualmente provocato dalla scalo: «Detta risposta formale è stata fatta in violazione del disposto del decreto il quale impone di darne notizia ai singoli cittadini dove è scritto che è “dovuta” la ricezione, da parte di Enti pubblici, associazioni, comitati, singoli cittadini, di informazioni, documenti, criticità in merito al progetto sottoposto a valutazione di impatto ambientale». E poi il problema delle rotte: «In relazione ai numerosi casi giornalieri di inutile allungamento delle rotte aeree nella parte iniziale dei voli - scrivono i vertici dell’associazione guidata dall’avvocato Franco Conte - facciamo richiesta al sindaco Mario Conte di prendere contatto col direttore Enav di Treviso affinchè vengano eliminati gli inutili allungamenti giornalieri delle rotte perché causano un inutile inquinamento aggiuntivo al necessario». E su questo punto Codacons porta numerosi esempi, tra cui quello aereo della Ryanair del 5 aprile scorso diretto a Bucarest: «Giustamente è decollato in direzione est e invece di lasciarlo procedere dritto in direzione est gli è stato imposto, subito dopo il decollo, di assumere una prua opposta verso Ovest e dopo qualche minuto è stato re-instradato in direzione opposta verso est-Romania. È stato un inutile e incomprensibile allungamento della rotta anche se le condizioni meteo erano normali».

IL MONITO

L’associazione poi continua a denunciare la «presunta mancata istituzione dell’Osservatorio Ambientale; la mancanza della struttura di una piazzola apposita per il recupero dei reflui spray usati per il trattamento antighiaccio degli aerei, che deve essere eseguito in caso di possibili formazioni di ghiaccio nella fase post decollo. Dette sostanze chimiche, ad oggi, possono finire, in parte, al suolo e poi negli scarichi verso il fiume Sile; la perdurante situazione di stridente irregolarità sulla sicurezza dei passeggeri a causa della presenza del deposito carburanti che si trova a confine del piazzale di sosta velivoli; la mancata realizzazione di adeguamento di sicurezza per le frenate, per mancanza di una apposita dislocazione di sistemi tecnici di frenata sulle due Aree di fine pista».

E infine denuncia la realizzazione del «nuovo deposito carburanti, previsto incredibilmente dal Masterplan, in un contesto antropico di numerose abitazioni».

Ultimo aggiornamento: 10:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci