Mar Rosso, l'ambasciatore iraniano all'Onu: «La crisi è legata alla guerra in corso a Gaza»

Iravani: il movimento Ansarullah dello Yemen ha assunto il ruolo di difendere la nazione palestinese oppressa

Sabato 13 Gennaio 2024
Mar Rosso, l'ambasciatore iraniano all'Onu: «La crisi è legata alla guerra in corso a Gaza»

L'Ambasciatore Amir Saeid Iravani, rappresentante permanente dell'Iran presso le Nazioni Unite, ha accusato gli Stati Uniti e il Regno Unito di dichiarare guerra al popolo yemenita dopo due notti di attacchi aerei congiunti nel paese. Gli attacchi hanno preso di mira le posizioni del movimento Houthi - ufficialmente noto come Ansarullah - che dal 2014 è in guerra con il governo riconosciuto a livello internazionale sostenuto da una coalizione guidata dall'Arabia Saudita. Gli Houthi mantengono da tempo stretti legami con Teheran e sono ampiamente considerati parte dell'"Asse della Resistenza" regionale dell'Iran. In risposta alla guerra di Israele a Gaza - a sua volta una risposta all'attacco di infiltrazione sorpresa di Hamas il 7 ottobre nel sud di Israele - gli Houthi hanno attaccato le navi nel Mar Rosso. Gli Stati Uniti e i loro alleati hanno risposto lanciando una operazione di sicurezza marittima, che questa settimana si è estesa a includere attacchi aerei contro obiettivi Houthi. Gli Houthi, che hanno resistito per quasi un decennio alle guerre dei partner del Golfo degli Stati Uniti, hanno giurato vendetta. In un'intervista esclusiva a Newsweek, Iravani ha dichiarato che «qualsiasi paese coinvolto in questa aggressione militare o nelle successive ostilità potrebbe esporsi a potenziali pericoli».

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Iravani: La situazione in Yemen è legata a Gaza

«Le azioni intraprese dagli Stati Uniti e dal Regno Unito nell'attaccare lo Yemen - dice Iravani - costituiscono una palese violazione della sovranità nazionale, una violazione del diritto internazionale e una trasgressione della Carta delle Nazioni Unite, configurando in ultima analisi una dichiarazione di guerra al popolo yemenita.

Questa aggressione militare indica il successo del lobbying del regime israeliano a Washington per coinvolgere gli Stati Uniti in una guerra diretta e aggravare la diffusione dei conflitti in altre parti della regione». SDul tema sicurezza nel Mar Rosso Iravani osserva: «Un detto saggio afferma che non si può lavare via il sangue con il sangue. Sorge una domanda essenziale: quando il Mar Rosso è diventato una zona insicura e quali fattori hanno contribuito a questo cambiamento? La risposta inequivocabile punta direttamente alla guerra in corso a Gaza. Le preoccupazioni sulla sicurezza del Mar Rosso sono strettamente legate agli sviluppi a Gaza. I dettagli precisi di come e perché si sia verificata questa trasformazione richiedono un'esame approfondito nel contesto degli eventi in corso nella assediata Striscia di Gaza. In una situazione in cui i meccanismi internazionali mostrano una mancanza sia di volontà che di capacità per fermare i crimini in corso a Gaza, e dal momento che la regione è sotto un rigoroso assedio, con forniture essenziali come carburante e cibo negate al popolo di Gaza, si sviluppa una grave crisi umanitaria. In risposta a questa circostanza critica, il movimento Ansarullah dello Yemen, guidato da un senso di dovere umano, ha assunto il ruolo di difendere la nazione palestinese oppressa».

 

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