Blinken-Xi, cosa è successo nell'incontro? Pechino agli Usa: «Meglio partner che rivali». Ma sale la tensione sulle armi a Putin

Gli Usa: «Se la Cina non ferma gli aiuti a Mosca scatteranno nuove sanzioni»

Venerdì 26 Aprile 2024 di Mauro Evangelisti
Blinken-Xi, cosa è successo nell'incontro? Pechino agli Usa: «Meglio partner che rivali». Ma sale la tensione sulle armi a Putin

Blinken non ha usato frasi rotonde e senza spigoli come vuole invece la liturgia cinese.

Ha detto in modo diretto prima al ministro degli Esteri, Wang Yi, poi al presidente Xi Jinping: «Sia gli Usa sia gli alleati europei sono pronti a imporre sanzioni alle aziende cinesi se continuano a inviare materiale e attrezzature all’industria degli armamenti russi. La Cina è il principale fornitore di macchine utensili, microelettronica, nitrocellulosa fondamentali per produrre munizioni, propellenti per missili e altri prodotti a duplice uso che Mosca sta utilizzando per potenziare la sua base industriale della difesa». In altri termini: «La Russia farebbe fatica a sostenere il suo attacco all’Ucraina senza l’aiuto della Cina».

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Dopo San Francisco

Nella missione a Pechino, che segue il vertice tra Xi e Biden di novembre a San Francisco, il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha enumerato una serie di elementi di divisione, anche seri. Eppure, il proseguimento del dialogo tra Washington e Pechino rappresenta un elemento positivo. Blinken non ha mancato di ricordare: «Ci sono prove di tentativi cinesi di influenzare le elezioni presidenziali. Vogliamo assicurarci che siano interrotti immediatamente». Su Taiwan ha ribadito la linea equilibrista ma ormai consolidata degli Usa che rispettano «la politica dell’unica Cina», però ha anche aggiunto, a proposito delle tensioni nel Mar Cinese Meridionale dove Pechino rivendica un’ampia sovranità: «I nostri impegni per la difesa delle Filippine rimangono incrollabili». L’elefante rimasto fuori dalla stanza del colloquio tra Blinken e Xi Jinping si chiama TikTok, per quanto possa fare sorridere (ma sarebbe una reazione estremamente superficiale) che i rapporti tra le due grandi potenze siano aggravati dalle nubi sul social con i mini video dedicati a balletti e gattini. Il congresso Usa ha approvato una legge che potrebbe proibire TikTok se ByteDance, società cinese, non venderà la divisione americana. Il sospetto è che Pechino possa accumulare dati sui cittadini e le aziende statunitensi grazie a questo social presente nella maggior parte degli smartphone. Nell’incontro non si è parlato di questa mossa, mentre ByteDance ha già replicato: «Non venderemo la nostra divisione statunitense, siamo pronti a dare battaglia in tribunale». Inizierà, nelle prossime settimane, invece un confronto tra Usa e Cina sull’Ai, l’intelligenza artificiale, su rischi e incognite di questa tecnologia destinata ad espandersi e le cui potenzialità sono ancora imprevedibili. Gli Usa hanno anche chiesto «misure aggiuntive» alla Cina nella collaborazione al contrastro del traffico di fetanyl, la droga che sta causando molti morti in Usa.

Bene, ma Xi Jinping cosa ha risposto? Ecco, qui emerge una retorica asiatica apparentemente meno spigolosa: «Anche gli Stati Uniti - ha detto Xi - possono avere una visione positiva dello sviluppo della Cina. Quando questo problema fondamentale sarà risolto, le relazioni potranno veramente stabilizzarsi, migliorare e progredire. Dovremmo essere partner, non rivali. La Terra è abbastanza grande perché sia la Cina sia gli Usa possano prosperare». Belle parole, per affermare: l’America non freni con dazi e divieti la nostra economia. Sugli aiuti militari a Mosca, Pechino replica: «Le accuse degli Usa sono infondate, con la Russia abbiamo normali scambi commerciali ed economici». Blinken in realtà ha anche chiesto collaborazione a Xi per allentare la tensione in Medio Oriente: «La Cina - ha spiegato il segretario di Stato Usa - può dissuadere l’Iran e i suoi proxy dall’allargamento del conflitto».

 

 

Replica

Per comprendere come in Cina sia stata giudicata la missione di Blinken a Pechino, può essere utile rileggere l’analisi di Global Times, organo di informazione in inglese che fa capo al Partito comunista cinese. Spiega in questo modo il punto di vista di Pechino: «Xi ha affermato che la Cina è disposta a cooperare con gli Stati Uniti, ma la cooperazione dovrebbe essere una strada a doppio senso». Ancora, citando Li Haidong, professore della China Foreign Affairs University: «Le mosse negative degli Stati Uniti come la vendita di armi a Taiwan, il tentativo di vietare TikTok e la campagna diffamatoria sullo Xinjiang, sono in corso. La principale fonte di incertezza per le relazioni è negli Stati Uniti». Come dire: Cina e Usa si stanno parlando, ma ci sono ancora molte ore di volo.

Ultimo aggiornamento: 28 Aprile, 09:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA