Se tutte quelle battutacce finissero scritte sull'asfalto - come hanno cominciato a fare alcune studentesse a Torino - per strada non ci sarebbero altro che insulti. Lo sanno bene le ragazze, e non solo loro. Un commento volgare ogni dieci passi, c'è quello che comincia a seguirti, quell'altro sul bus che si butta addosso, chi fa battutacce. Il fastidio diventa paura. Capita alle più giovani e anche alle altre, capita ovunque, a Roma a Milano come a New York o Parigi. D'estate come d'inverno. Molestie da strada, street harassment, l'80 per cento delle donne ne è vittima. Una ragazzina su 4 a 12 anni subisce apprezzamenti fastidiosi da parte di sconosciuti. Un fenomeno che non accenna a diminuire. Il 43,6% delle italiane (cioè 8,8 milioni di donne) secondo le ultime ricerche Istat afferma di aver subìto forme di aggressioni sessuali almeno una volta nella propria vita.
Niente è cambiato dalla passeggiata di Shoshana per le vie di Manhattan, era il 2014. In 10 ore di camminata a passo veloce in jeans e T-shirt, la ragazza subì 108 atti molesti, tra frasi indesiderate, urla e pedinamenti, senza contare fischi e strizzate d’occhio. Il tutto fu ripreso da una telecamera e postato su YouTube. Un’esperienza che qualsiasi italiana conosce bene: questo fenomeno, che colpisce anche le persone Lgbt e può avere connotazioni omofobe e razziste. Basta uscire di casa da sola per avere alte probabilità di venire importunata da perfetti sconosciuti.
La molestia verbale, catcalling, in Francia è un reato. Il Governo Macron ha dato peso ai dati di una ricerca del 2016 che ha fatto emergere come l’83 per cento delle donne francesi, dal nord a sud, dalle grandi città ai paesini, fossero state vittima di fastidiosi apprezzamenti o di vere e proprie intimidazioni e ha cercato di arginare il fenomeno. I molestatori da strada adesso rischiano una multa fino a 750 o 3000 euro, a seconda della gravità.
A Torino le molestie verbali da qualche mese fsi combattono con i gessetti: è l'iniziativa di tre studentesse che su profili Facebook e Instagram Catcalls of Turin invitano a condividere le molestie ricevute per strada e poi le scrivono con gesso colorato, a caratteri cubitali, nelle strade in cui è successo. «Le ragazze ci scrivono e ci dicono di sentirsi in colpa, perché non sono riuscite a reagire a molestie verbali subite mentre passeggiavano da sole. Ci raccontano le loro storie, le frasi a sfondo sessuale, le attenzioni non volute e noi le scriviamo sulle strade della città dove sono state dette, per lasciarle impresse».
Così sono comparse in strada a Torino frasi come «Che belle gambe... mucho rispetto», «Tu sì che mi daresti una svegliata la mattina», «Se vuoi una spalla a cui appoggiarti ce l'ho io qua, amore mio». O anche «Bellissima, ti va un bicchiere?», urlato a una ragazzina di 11 anni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA Le più frequenti sono quelle verbali (4,8 milioni), seguite da pedinamenti (4 milioni) e atti di esibizionismo (3 milioni). I tempi cambiano e anche le molestie di genere si trasformano: con la diffusione degli smartphone sono calate le telefonate oscene, mentre è in aumento l’upskirting (fotografare di nascosto sotto le gonne delle ragazze). Un reato particolarmente odioso, all’insaputa delle vittime.
Niente è cambiato dalla passeggiata di Shoshana per le vie di Manhattan, era il 2014. In 10 ore di camminata a passo veloce in jeans e T-shirt, la ragazza subì 108 atti molesti, tra frasi indesiderate, urla e pedinamenti, senza contare fischi e strizzate d’occhio. Il tutto fu ripreso da una telecamera e postato su YouTube. Un’esperienza che qualsiasi italiana conosce bene: questo fenomeno, che colpisce anche le persone Lgbt e può avere connotazioni omofobe e razziste. Basta uscire di casa da sola per avere alte probabilità di venire importunata da perfetti sconosciuti.
La molestia verbale, catcalling, in Francia è un reato. Il Governo Macron ha dato peso ai dati di una ricerca del 2016 che ha fatto emergere come l’83 per cento delle donne francesi, dal nord a sud, dalle grandi città ai paesini, fossero state vittima di fastidiosi apprezzamenti o di vere e proprie intimidazioni e ha cercato di arginare il fenomeno. I molestatori da strada adesso rischiano una multa fino a 750 o 3000 euro, a seconda della gravità.
A Torino le molestie verbali da qualche mese fsi combattono con i gessetti: è l'iniziativa di tre studentesse che su profili Facebook e Instagram Catcalls of Turin invitano a condividere le molestie ricevute per strada e poi le scrivono con gesso colorato, a caratteri cubitali, nelle strade in cui è successo. «Le ragazze ci scrivono e ci dicono di sentirsi in colpa, perché non sono riuscite a reagire a molestie verbali subite mentre passeggiavano da sole. Ci raccontano le loro storie, le frasi a sfondo sessuale, le attenzioni non volute e noi le scriviamo sulle strade della città dove sono state dette, per lasciarle impresse».
Così sono comparse in strada a Torino frasi come «Che belle gambe... mucho rispetto», «Tu sì che mi daresti una svegliata la mattina», «Se vuoi una spalla a cui appoggiarti ce l'ho io qua, amore mio». O anche «Bellissima, ti va un bicchiere?», urlato a una ragazzina di 11 anni.