Il Festival può essere criticato per tante ragioni, ma per i cantanti non c'è nessun "privilegio" Covid

Sabato 5 Febbraio 2022
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Gentile direttore,
il direttore di Rai uno ha dichiarato che essendovi la privacy non verrà richiesto ai vari artisti l'esibizione del lasciapassare verde. Non ho letto e ascoltato nessuna indignazione per tale ulteriore discriminazione, soprattutto dagli pseudo intellettuali, che tanto si sono prodigati nel caso Djokovich in merito all'osservanza delle regole. Evidentemente le unità di misura imposte sono diventate elemento relativo in base all'interesse in gioco. Fatto sta che nell'assordante silenzio viene accettato un altro innalzamento pesante del livello di discriminazione, questa volta tra chi piace alla gente che piace, che dal palco poi si permette anche di sbertucciare chi non è allineato allo storytelling perbenista.

Marco Panfilo
Venezia


Caro lettore,
ci possono essere sono molti motivi per criticare il Festival di Sanremo, ma i cantanti e ospiti che salgono su quell'ambito palco non godono di alcun trattamento privilegiato dal punto di vista delle norme Covid.

Il direttore di Rai uno lo ha spiegato chiaramente : «La Rai segue le leggi nazionali. Come per il taetro Ariston si collega alle norme generali previste per i teatri con la piena capienza, il super green pass e la mascherina Ffp2, così vale la regola che sotto i 50 anni non c'è obbligo di vaccino. La selezione degli artisti sul palco non può essere dirimente distinguendo vaccinati e no vax: si tratta di dati sensibili che la Rai non può chiedere». Peccato che alcuni siti no vax abbiamo, strumentalmente, diffuso solo quest'ultima frase e non la dichiarazione intera, per alimentare l'idea che il Festival sia un territorio franco dove le regole Covid non valgono. Un tranello in cui qualcuno è evidentemente caduto. In realtà a Sanremo per gli artisti sono previsti percorsi separati fino al palco; l'uso di mascherine Ffp2 tranne che per l'esibizione e le prove; tamponi ogni 48 ore e il vaccino obbligatorio per chi ha più di 50 anni. Esattamente ciò che, in base alle norme, sarebbe richiesto ad ogni altro cittadino e lavoratore. Non solo: in aggiunta la Rai ha previsto il tracciamento costante dei movimenti di ogni cantante anche al di fuori del teatro Ariston che ospita il Festival. Questi sono i fatti. Tutto il resto è noia. E disinformazione.

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