Una fiscalità che vada a colpire ancora la classe media non ha senso e non risponde a criteri di giustizia sociale

Martedì 12 Dicembre 2023

Caro direttore
il Pd regionale chiede l'addizionale Irpef per finanziare la sanità in crisi per mancanza di medici e infermieri. In parte sarei d'accordo perché la Regione potrebbe "recuperare" circa 100 milioni di euro. Però caro Pd dobbiamo stare attenti a come vengono spesi i soldi e ricordare che assieme ai 5stelle in questi ultimi 10 anni avete tagliato circa 30 miliardi a livello nazionale, come ha più volte sottolineato Giorgia Meloni!

Giobatta Benetti
Mira (Venezia)


Caro lettore,
troppo spesso la politica fiscale viene utilizzata per fare propaganda politica.

Quindi per evitare di scivolare nella polemica spicciola, farei parlare alcuni dati. Oggi in Italia i due terzi dell'Irpef sono sulle spalle di quel 13% e rotti di contribuenti che dichiara un reddito superiore a 35mila euro lordi annui. Una distorsione che non ha pari in Europa e che non rappresenta certamente, in termini di ricchezza reale, il nostro paese e il Nordest. In Veneto la percentuale è solo leggermente più alta di quella nazionale, ma la sostanza non cambia. Ora, proporre di aumentare ulteriormente l'Irpef dell'1-1,5% a una buona parte di questa stessa fascia di contribuenti (quelli con un reddito di oltre 50mila euro lordi annui) come propone il Pd veneto, amplia e aggrava questa distorsione, per cui già oggi in pochi pagano l'Irpef per quasi tutti e il 47% dei contribuenti non paga proprio nulla. È giusto? Va nella direzione di una società socialmente più equa ed equilibrata? Altro punto. Si legge spesso che uno dei problemi del nostro paese è l'impoverimento della classe media. Ed è assolutamente vero. Ma aumentare l'Irpef a contribuenti che guadagnano 2.500-2.800 euro al mese (perché questo è il reddito reale mensile di chi ha un imponibile di 50-60 mila euro lordi) non significa tartassare ancora una volta una classe media, composta soprattutto da lavoratori dipendenti, già vessata dal fisco ed esclusa da ogni tipo di agevolazione? Ancora una volta: è giusto farlo? È equo? Altra domanda: una famiglia monoreddito con un imponibile di 60-70 mila euro lordi, cioè la fascia di contribuenti che verrebbe maggiormente colpita dall'aumento dell'Irpef proposto per il Veneto, può contare su un introito mensile che va dai 2.850 ai 3.232 euro netti. Certamente un buono stipendio. Ma tale da poter considerare questa famiglia "ricca" o benestante? E sopratutto: ha senso e risponde a criteri di giustizia sociale penalizzarla ulteriormente? O forse non sono altre le strade che andrebbero seguite?

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