Una simulazione pubblicata sulla rivista Nature Communications dal gruppo del Massachusetts Institute of Technology (Mit) coordinato da Stephanie Dutkiewicz mostra come gli oceani si preparano a cambiare colore: entro la fine del secolo la metà di essi è destinata a diventare sempre più blu o più verde a causa delle acque sempre più calde. La temperatura più alta modifica infatti la dimensione e le specie delle minuscole alghe che vivono sulla superficie degli oceani, determinandone il colore.
La simulazione indica che le regioni blu degli oceani, come quelle subtropicali, si impoveriranno delle minuscole alghe (fitoplancton) che li popolano adesso e diventeranno per questo ancora più blu.
"The change is not a good thing, since it will definitely impact the rest of the food web," said study co-author Stephanie Dutkiewicz, a principal research scientist in MIT's Department of Earth,... https://t.co/4jR9ESNYId
— John Hagen (@John_Hagen) 4 febbraio 2019
Anche le aree più verdi, come quelle vicine ai poli, diventeranno di tonalità più marcate perché le temperature più calde favoriranno la proliferazione di nuove specie di fitoplancton. Secondo Dutkiewicz, «se i cambiamenti climatici fanno spostare le comunità di microrganismi da una zona all'altra, questo avrà conseguenze anche sulle reti alimentari». Per Roberto Danovaro, presidente Stazione Zoologica Anton Dohrn, con l'impoverimento del fitoplancton «diminuirà il cibo disponibile per tutti i consumatori del mare, inclusi i pesci, con conseguenze negative anche in termini di risorse alimentari per l'uomo», perché «attualmente quasi 1 miliardo di persone dipende quasi interamente dal cibo offerto dal mare».
La colorazione degli oceani indotta dalle temperature più calde dipende dal modo in cui la luce interagisce sia con l'acqua, sia con i microrganismi che vivono in essa: mentre le molecole d'acqua riflettono il blu, il fitoplancton riflette il verde.