Non solo una rigenerazione contro i segni dell'invecchiamento ma anche una terapia per rafforzare le difese immunitarie. Si tratta di emo-ossigeno-ozono terapia, ormai entrata negli studi di medicina estetica. «Si tratta di una procedura ancora poco conosciuta ma piuttosto utilizzata - spiega Daniele Spirito, specialista in Chirurgia plastica e docente presso la Scuola di specializzazione in Chirurgia plastica dell'Università di Milano -.
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Ma come viene eseguito il trattamento? «Al paziente viene prelevata una certa quantità di sangue venoso (circa 150-200 ml) - spiega l'esperto - con procedura classica, mescolata con una uguale quantità di miscela di ossigeno-ozono ad una precisa concentrazione e reinfusa nello stesso paziente. Non vi è alcun contatto con il sangue, tutta la procedura ha un decorso sterile con materiali monouso, viene eseguita in completa sicurezza e ha una durata complessiva di circa 30 minuti. Questa tecnica consente di ossigenare il sangue, migliorare l'elasticità della parete del globulo rosso e aumentare la sua capacità di legare l'ossigeno e di distribuirlo ai tessuti. Ciò comporta un miglioramento della circolazione sanguigna e della ossigenazione di tutti i tessuti, con conseguente ottimizzazione della loro funzionalità».
Nel dettaglio, «in linea con la Società Italiana di Ossigeno Ozono Terapia, sono molti gli effetti biologici connessi al trattamento di ossigeno-ozono infusione, inclusa la regolarizzazione del ritmo cardiaco e la pressione arteriosa e l'eliminazione di sostanze tossiche. Esistono però alcune controindicazioni - conclude Spirito - infatti il trattamento va evitato in caso di gravidanza, ipotiroidismo e favismo».