Taxi, dall'aumento delle licenze alle nuove app: la mossa del Governo che dà più spazio a Ncc e Uber

Salvini prepara tre decreti: sblocco per il registro elettronico, piattaforme digitali e noleggio con conducente

Giovedì 4 Aprile 2024 di Francesco Pacifico
Taxi, dall'aumento delle licenze alle nuove app: la mossa del Governo che dà più spazio a Ncc e Uber

Più autorizzazioni e più vetture in circolazione. Maggiore facilità per gli utenti di trovare un taxi o un Ncc grazie alle app. A regime, poi, per la clientela minori attese e, con l’aumento della concorrenza tra “auto bianche” e “auto nere”, risparmi più sostanziosi. Ieri il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha presentato alle 57 associazioni degli autisti tre decreti che incideranno non poco sul servizio del cosiddetto trasporto pubblico non di linea, svolto dai 23mila taxi e dagli 11mila Ncc presenti in Italia: il primo sul Registro elettronico nazionale (Ren) del settore, l’altro sul foglio di servizio per il noleggio con conducente, l’ultimo sulle piattaforme digitali d’intermediazione. Anche aprendo spazi di mercato oggi impensabili per realtà come Uber

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Il modello spagnolo

Infatti in quest’ultimo decreto è scritto che i gestori della App possono essere anche contemporaneamente sia gestori delle piattaforme sia vettori, cioè soggetti impegnati nell’offrire soluzioni di trasporto.

Così come le cooperative dei taxi possono raccogliere elettronicamente le prenotazioni, allo stesso modo le piattaforme possono entrare più direttamente nei servizi di trasporto. In quest’ottica è utile l’esperienza di Uber in Spagna, Paese come l’Italia dove è fortissimo il grado di regolamentazione: nella Penisola iberica il colosso offre anche le auto direttamente agli autisti, che a loro volta sono titolari di una licenza che ricorda quella dei nostri Ncc. In questo modo Uber ha potuto garantire sulla sua piattaforma sia un numero maggiore di vetture sia un’alta scontistica. 

Tornando ai decreti si sblocca il Ren, istituito nel 2011 e mai entrato in vigore, dove devono iscriversi tutti gli autisti. Questo strumento è propedeutico al via libera di nuove licenze per gli Ncc, visto che le ultime normative - il principio è stato però smentito a marzo dalla Corte Costituzionale - impediscono ai sindaci di autorizzare ulteriori attività di noleggio con conducente fino alla operatività del registro stesso. Per esempio il Comune di Roma intende mettere a bando 2mila auto nere, ma non può farlo.

Il secondo decreto regolamenta il cosiddetto foglio di servizio elettronico, nel quale gli Ncc devono indicare in maniera preventiva orario, inizio, fine della corsa e le generalità dei clienti che trasportano. Ultima misura - quella più decisiva per aumentare la concorrenza - è il decreto sulle piattaforme tecnologiche: non fosse altro perché sulle app gli utenti troveranno taxi e Ncc e potranno scegliere a quale affidarsi. Il Mit sta chiudendo il cosiddetto “concerto” con i ministeri competenti (Imprese e Interno) per ultimare i testi dei decreti. Vogliamo «garantire - ha fatto sapere Salvini - sicurezza e futuro a chi lavora». Allo stesso modo le parti in causa non nascondono critiche: ai tassisti non piace la piena equiparazione sulle app con gli Ncc oppure il fatto che per la prima volta si riconosce a questi soggetti di effettuare il loro servizio in movimento, senza rientrare in rimessa. Allo stesso modo gli Ncc lamentano di dover restare fermi mezz’ora tra una corsa all’altra, a meno che non rientrino in deposito. 

Trasparenza

Per quanto riguarda le app, i gestori potranno ospitare sulle piattaforme taxi e Ncc, con l’obbligo di chiedere all’utente a quale servizio scegliere. Si potrà pagare anche tramite l’applicazione e con la geolocalizzazione si conosceranno i tempi di attesa. Soprattutto gli autisti verranno a conoscenza della destinazione dell’utente «solo al momento del prelievo». In questo modo, spiegano dal Mit, il conducente non potrà rifiutare una corsa in base alla distanza del tragitto, considerandola non remunerativa. Casi simili, hanno denunciato le associazioni di consumatori, si sono verificati nelle città prese d’assalto dai turisti, con tassisti e Ncc interessati soprattutto a corse più lunghe verso gli aeroporti. Per quanto riguarda i taxi, le piattaforme non possono «prevedere l’applicazione agli utenti per lo svolgimento dei singoli servizi di importi inferiori o superiori rispetto a quanto previsto dalle tariffe pubbliche in vigore sull’area territoriale di riferimento». In questo caso gli sconti sono decisi dalle cooperative. Mentre sulle offerte gli Ncc hanno maggiori margini di manovra.
 

Ultimo aggiornamento: 11:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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