Solinas indagato per corruzione, sequestro di beni per il governatore. Regionali, anche l'Umbria è un caso

Altra tegola giudiziaria per il presidente sardo. I paletti della Lega: Tesei confermata e avanti sul terzo mandato ai governatori

Mercoledì 17 Gennaio 2024
Solinas indagato per corruzione, sequestro di beni per il governatore. Regionali, anche l'Umbria è un caso

È la ridotta da difendere ad ogni costo. Matteo Salvini lo ripete ai suoi come un mantra: «L’Umbria non si tocca». Ed è come parlasse a se stesso il leader della Lega, in queste ore di tensioni e trattative felpate nel centrodestra sulle Regionali in cui tutto sembra di nuovo in discussione. Specie dopo l’ultima tegola giudiziaria caduta ieri sul governatore leghista uscente in Sardegna Christian Solinas: un sequestro di beni da 300mila euro disposto dalla Guardia di Finanza all’interno di un’inchiesta per corruzione della procura di Cagliari. 

 

Europee, tentazione Lega: «Vannacci capolista ovunque». Salvini e il nodo Regionali: avanti sul terzo mandato

IL RISIKO
Umbria, Sardegna, Basilicata: il risiko continua.

Insieme al braccio di ferro sul terzo mandato dei governatori che può sbloccare la ricandidatura di Luca Zaia in Veneto: «Noi andremo avanti, è una questione di democrazia», ha promesso ieri Salvini. Per sbloccare lo stallo in Sardegna c’è tempo fino a lunedì quando saranno presentate le liste. Sulla carta Solinas viene ancora difeso dal Carroccio. Dietro le quinte si lavora però a una fuoriuscita onorevole dal cul-de-sac, con i leghisti disposti a sostenere controvoglia il candidato di FdI Paolo Truzzu, sindaco di Cagliari. 

Un esito dato per probabile al quartier generale della Lega a via Bellerio, tanto più alla luce dei nuovi guai giudiziari che hanno investito il governatore a fine mandato. È di ieri sera la notizia del sequestro cautelare di beni e immobili disposto dalle Fiamme gialle per un valore di circa 350mila euro nei confronti del governatore sardo e di altri sei indagati per corruzione. Il sequestro, chiesto dal pm Giangiacomo Pilia e firmato dal gip Luca Melis, rientra nell’inchiesta per corruzione avviata un anno fa dalla procura di Cagliari. Al centro dell’indagine, a quanto si apprende, la compravendita di una proprietà di Solinas da parte dell’imprenditore sardo Roberto Zedda e il successivo acquisto di una casa vicino Cagliari per mano del presidente della Regione. Piove sul bagnato, insomma. E se ufficialmente la linea di Salvini non cambia - garantisti fino alla fine - certo l’ultimo inciampo giudiziario del presidente sardo in cerca di un bis rischia di socchiudere il sipario sulla sua candidatura. Prima bisogna trovare la quadra fra alleati, magari in un nuovo vertice tra Meloni, Salvini e Tajani sabato. Anche se le distanze restano.

La Lega vuole una contropartita per lo smacco sardo. Quale? Una delle Regioni al voto nel Centro-Sud. Hanno gli occhi i leghisti sulla Basilicata di Vito Bardi che però Forza Italia difende a denti stretti, «non vedo perché dovremmo rinunciarvi» ha detto ieri Tajani. Meloni tentenna: sondaggi alla mano, ritiene che i forzisti abbiano già abbastanza Regioni e sia l’ora di un riequilibrio, ma teme i contraccolpi nella maggioranza. L’altra richiesta leghista guarda invece all’Umbria. Il vero Vietnam di Salvini in questa trattativa al cardiopalma. Perugia come Hanoi. Il vicepremier e segretario tiene duro: Donatella Tesei deve essere ricandidata, «in linea di principio è sempre meglio sostenere l’uscente», è tornato a battere ieri Salvini. 


LA TRINCEA UMBRA
C’è un aspetto emotivo dietro la trincea umbra del Carroccio. Per il leader la “roccaforte rossa” strappata alla sinistra nel 2019, quando la Lega veleggiava al 30 per cento, è uno dei più preziosi trofei in bacheca. Si vedrà. Da FdI però fanno capire che anche l’Umbria è sul tavolo. Del resto il feeling tra Meloni e Tesei, raccontano, non è mai davvero nato. Sicché i “Fratelli” hanno già una lista di papabili candidati. Fra loro il presidente dell’Assemblea legislativa in quota FdI Marco Squarta così come l’assessore al bilancio Paola Agabiti, civica, pronta a entrare nel partito di Meloni. Anche il nodo umbro si dovrà sciogliere nei prossimi giorni, con una quadra che tenga dentro tutte le prossime sfide locali. 


E le Europee? Salvini ieri ha ribadito il no alla sua candidatura. Rilanciando invece la corsa del generale Roberto Vannacci, «è il candidato ideale». L’ex Parà ci pensa e intanto promuove il suo nuovo libro, “Il coraggio vince” (Piemme), in uscita il 12 marzo.

Ultimo aggiornamento: 20 Gennaio, 07:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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