Quando si va in farmacia o in un centro che fa test per sottoporsi a un tampone rapido e quindi per verificare se abbiamo contratto il Covid-19, chi esegue quel test è tenuto a controllare sempre i documenti e quindi ad accertarsi che la persona che fa il tampone sia la stessa che compare nella tessera sanitaria e nella carta d'identità. C' è infatti chi, positivo al Covid, si sottopone a più test con più tessere sanitarie diverse per permettere il rilascio del Green pass a No vax, titolari di quelle tessere sanitarie di volta in volta diverse. In questo modo infatti si può risultare guariti e quindi ottenere un Green pass rafforzato. È illegale, scorretto e pericoloso perché si falsa un sistema di tracciamento che riguarda tutti i cittadini e che monitora l'andamento della pandemia.
«Sono in corso controlli dei Nas in tutto il nord Italia su farmacie e punti tamponi, che sono tenuti a controllare l'identità delle persone che si sottopongono al test, essendo un trattamento sanitario che si conclude con un referto». È quanto ha detto a Radio Rai il comandante del gruppo tutela della salute dei carabinieri di Milano, Salvatore Pignatelli.
«Abbiamo constatato - spiega il comandante - che a volte per questioni di rapidità non veniva riscontrata identità della persona, e questo si prestava ad abusi: c'era chi si presentava con la tessera sanitaria di altri. Tra gli abusi possibili quello di sottoporre a tampone persone positive con più tessere sanitarie in diverse farmacie, per far emettere Green pass a nome di soggetti non immunizzati». Pignatelli spiega però che c'è stata la massima collaborazione da parte delle farmacie: «I punti tampone bloccati sono pochi, e non per ragioni dovute alla truffa dei falsi positivi».
Il servizio di controllo è stato deciso dopo l'aumento di casi di positivi che si sono presentati con il codice fiscale di amici e conoscenti no vax in modo da fare risultare anche loro positivi e successivamente guariti.
Anche in questo caso, così come accade da mesi in tema di manifestazione ed iniziative di piazza, i no vax hanno utilizzato le chat e in particolare Telegram per il «passaparola» nella pratica illecita. Sul rischio della diffusione di questa pratica nella galassia dei no vax è intervenuto nei giorni scorsi il governatore della Liguria, Giovanni Toti. «Se queste persone usassero la testa non per questi imbrogli - ha affermato - ma per proteggersi dal Covid, forse la fine di questa pandemia sarebbe più vicina e tanti vaccinati positivi ma asintomatici non dovrebbero rimanere in casa per proteggere loro. Mi sono già confrontato con Federfarma sull'argomento e mi hanno assicurato che verranno controllati ancora con più attenzione i documenti», ha concluso Toti. I punti tampone e le farmacie in cui risultano queste irregolarità sono una cinquantina.