Sofia Stefani, ex vigilessa 30enne, uccisa ad Anzola da un agente. «Partito un colpo mentre pulivo la pistola»

L'uomo avrebbe confessato di aver fatto partire il proiettile accidentalmente mentre stava pulendo l'arma

Giovedì 16 Maggio 2024
Bologna, ex vigilessa uccisa da un colpo d'arma da fuoco in commissariato

Tragedia nel bolognese. Una donna di 33 anni è stata uccisa da un colpo d'arma da fuoco nella sede della polizia locale di Anzola Emilia, in provincia di Bologna. Si tratterebbe di un'ex vigilessa, Sofia Stefani, in passato in servizio al comando dell'Unione dei comuni. A sparare un ex collega della donna, anche lui vigile, che avrebbe confessato di aver fatto partire il colpo accidentalmente mentre puliva la pistola. Tutto è successo poco prima delle 16 in una stanza del comando della polizia locale, dove i due si erano incontrati e dove in quel momento erano soli. Nell'edificio erano presenti altre persone e i carabinieri stanno sentendo testimoni per ricostruire cosa sia successo e che tipo di rapporto ci fosse tra i due. 

La vicenda

Una ex vigilessa di 33 anni, Sofia Stefani, è stata uccisa da un colpo alla testa.

Lo sparo è partito dalla pistola di ordinanza di un collega, Giampiero Gualandi, ex comandante e attualmente in servizio nel corpo e in serata l'uomo, 60 anni, viene interrogato, assistito da un difensore e la sua posizione è al vaglio degli inquirenti: i carabinieri stanno cercando di chiarire cosa è successo in una stanza al piano terra della "Casa Gialla", la sede del comando della polizia locale di Anzola Emilia, comune della pianura bolognese, lungo la via Emilia tra Bologna e Modena.

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La primissima versione data da Gualandi, non a verbale, sarebbe stata di un episodio accidentale, un colpo partito per sbaglio. Secondo alcune fonti qualcuno avrebbe inizialmente pensato ad un suicidio. Ma non si possono escludere altri scenari, come l'omicidio, e per dare una risposta alle domande si stanno sentendo testimoni presenti nell'edificio nel pomeriggio quando è stato dato l'allarme. Oltre ai conoscenti delle due persone, per capire di che natura fosse il loro rapporto.

 

Le parole del sindaco

«È un fatto che ha scosso il nostro Comune, la morte di una ragazza di 33 anni per un colpo di arma da fuoco. Però anche di fronte ad una cosa così traumatizzante non dobbiamo avere la morbosa curiosità di capire chi ha fatto cosa, quali sono le motivazioni. Quello spetta agli inquirenti, al tempo, che determineranno responsabilità e colpevoli», dice il sindaco di Anzola Giampiero Veronsi. «Quello che noi dobbiamo fare adesso - aggiunge - è stringerci alla famiglia di Sofia. E' una perdita devastante e quindi dobbiamo avere la capacità di reagire come comunità, di fronte ad un evento che in un Comune di 15mila abitanti, tranquillo, scuote nel profondo le coscienze. E anche per questo motivo mi accingo a proclamare il lutto cittadino». Il 118 è arrivato intorno alle 16, ma per la giovane donna non c'era nulla da fare. È stata colpita alla testa e non ha avuto scampo. L'arma è stata sequestrata e il luogo, a due passi dal municipio, transennato e passato al setaccio dai reparti scientifici dei carabinieri. Bisognerà anche capire perché la donna, che risulta essere stata congedata dai vigili, si trovasse ad incontrare il 60enne negli uffici del comando.

Ultimo aggiornamento: 17 Maggio, 07:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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