Non si può stare mai tranquilli, con il registro elettronico. Neanche in vacanza. Sullo smartphone arrivano infatti notifiche in qualunque momento, con raffiche di compiti inattesi. Anche quando la scuola è chiusa e le lezioni sono sospese per le vacanze di Natale.
Compiti per le vacanze, è polemica
Così, inevitabilmente, si stravolgono i programmi anche degli studenti più accorti che hanno già provveduto a fare tutti i compiti e si ritrovano invece il registro nuovamente pieno di esercizi da svolgere o pagine da studiare. E per le famiglie, ogni volta, si tratta di dover riorganizzare le giornate o, addirittura, di dover rinunciare a impegni già presi. A lanciare questo grido d’allarme, contro un uso fuori controllo del registro elettronico, è l’Associazione italiana dei genitori, nella sezione toscana: «durante le vacanze natalizie - denuncia l’Age - sono stati assegnati compiti con il registro elettronico: un uso scorretto che sta prendendo rapidamente piede, quello di assegnare i compiti a scuola chiusa: la sera, durante il fine settimana, addirittura durante le vacanze di Natale. L’allarme delle famiglie è tangibile».
In effetti il tam tam social, dopo la denuncia dell’Age, è dilagato in tutta Italia. È evidente che l’abitudine dei docenti, di caricare i compiti sul registro elettronico fuori orario, sia decisamente diffusa. Da Firenze c’è la testimonianza di un papà che racconta di aver ricevuto le notifiche per i compiti aggiuntivi addirittura durante le giornate della Vigilia, Natale e Santo Stefano: «Non c’è una regola per l’uso del registro elettronico? Se la scuola è chiusa dovrebbe esserlo anche il registro elettronico». Da Trieste alla Sardegna lo sfogo dei genitori monta di ora in ora: c’è chi parla di nuovi compiti assegnati ogni giorno, durante le vacanze, e chi lamenta l’arrivo di 40 esercizi dopo Natale. Per tutelare l’autonomia dello studente, nella gestione dei compiti, c’è anche chi difende a spada tratta il vecchio diario di carta che «non dovrebbe essere sostituito dalla app sul telefonino».
IL DIARIO
Secondo i genitori in protesta, l’alunno deve sapere quali sono i compiti da svolgere e deve averne contezza attraverso il suo diario, non deve essere costretto a passare attraverso lo smartphone di mamma e papà. Il registro elettronico è solo un supporto in più ma non può sostituirsi al diario dello studente. Anche perché in questo modo è impossibile organizzare le giornate o un weekend fuori porta se all’improvviso si scopre che le pagine di storia da studiare sono raddoppiate. Non solo, c’è anche un tema legato al diritto alla disconnessione e vale per tutti, alunni e famiglie compresi: «gli stessi docenti - spiegano i genitori dell’Age - reclamano il diritto alla disconnessione a fronte del fatto che vengano loro inoltrate, a mezzo mail o sul portale o sul registro, circolari e avvisi fuori dall’orario di lavoro, ma poi usano il registro elettronico a vacanze in corso».
La polemica viaggia sui social e nella pagina di Tecnica della scuola, sito specialistico per il mondo della scuola, i commenti arrivano anche dagli insegnanti: c’è chi ritiene inconcepibile che «un docente, non obbligato da nessuno, lavori nei giorni di festa», chi consiglia ai genitori di «non aprire il registro elettronico durante le pause della scuola: non è normale un abuso del genere ed è auspicabile che non gli si desse corda» e chi si dissocia dai colleghi sempre online in quanto «affetti da una profonda forma di egocentrismo autoreferenziale».