K2, sessant'anni dopo gli italiani
aiutano i pakistani a salire
La diretta su Gazzettino.it

Venerdì 27 Giugno 2014 di Adriano Favaro
K2, sessant'anni dopo gli italiani aiutano i pakistani a salire La diretta su Gazzettino.it

Delle storie legate al successo internazionale del nostro Paese normalmente si ricordano poche date, oltre a quelle sportive.

Una però resta indelebile negli anni del dopoguerra: é quella del 31 luglio del 1954 quando quando Achille Compagnoni da Sondrio e il cortinese Lino Lacedelli raggiungevano per la prima volta la vetta del K2: 8611 metri, la montagna più difficile del mondo.

Il nostro paese nella corsa alla scalata della seconda cima del pianeta - grazie anche allo sforzo del professo Ardito Desio, nato a Palmanova nel 1897, morto nel 2001 - aveva battuto tutti, compresi gli americani che erano già pronti a salire dopo il successo dell’anno prima all'Everest degli inglesi.

Fu un’impresa storica la cui "cronaca" è rimasta viva nel nostro Paese anche per le polemiche che seguirono all’avventurosa salita. Tanto che solo pochi anni fa infatti venne riconosciuta l’importanza della collaborazione del pakistano Amir Madhi e di Walter Bonatti.

Stavolta la oggi la storia si ripete ma con ruoli capovolti: per la prima volta infatti una spedizione ufficiale pakistana tenterà la vetta del K2, a loro supporto gli italiani. Faranno parte del team, come “ambasciatori dell’Italia alpinistica”, Michele Cucchi, guida di Courmayeur e Simone Origone, recordman mondiale di km lanciato (251,40 km all’ora) e alpinista valdostano.

La spedizione è partita ufficialmente da Skardu, un centro del Nordest del Pakistan il 14 di giugno, Il tentativo di vetta è previsto per la fine luglio.

«Abbiamo sostenuto questa iniziativa pakistana - dice Agostino Da Polenza, scalatore e imprenditore bergamasco (salì in cima al K2 nel 1983 con una spedizione "veneta") - come l’Associazione EvK2Cnr. Si tratta di un’impresa alpinistica che ripercorre le vie della "montagna degli italiani" 60 anni dopo ma anche di una ricerca scientifico-naturalistica».

L’Associazione Everest-K2-Cnr fu fondata dallo stesso Desio e che da oltre 30 anni lavora nel nord del Pakistan promuovendo attività che coniugano sviluppo sostenibile, ricerca scientifica, cooperazione e salvaguardia ambientale.

«In questi anni - continua da Polenza - una decina di pakistani che hanno raggiunto la cima del K2 ma mai una spedizione ufficiale pakistana ha tentato la scalata alla montagna più celebre del loro Paese». A guidare la scalata alla montagna degli italiani sarà Muhammad Taqi, alpinista di esperienza che già lo scorso anno ha diretto la spedizione al Broad Peak. Del team altri sei pakistani assieme ai due italiani. Tutti i tentativi sono previsti senza l’uso di bombole di ossigeno.

Al campo base, per la parte scientifica, saranno presenti i ricercatori EvK2Cnr guidati da Agostino da Polenza. Ma sarà presente anche il Gazzettino che - negli ultimi giorni dell’impresa, vale a dire da metà luglio in poi - seguirà quasi momento per momento l’ascensione.

Sarà possibile per i nostri lettori comunicare con da Polenza al campo base, chiedere informazioni, novità su quanto sta accadendo. E sarò possibile vedere anche (con foto e filmati) uno dei luoghi più mozzafiato del mondo: le vette del Karakorum e il K2, una montagna dalla bellezza assoluta.

Le informazioni su queste possibilità verranno date quando sarà definitivamente allestito il campo base e le tecnologie per le comunicazioni satellitari entreranno in funzione. La spedizione è patrocinata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri italiani, dal Ministero degli Affari Esteri e dal Ministero dell’Ambiente.

Ultimo aggiornamento: 30 Giugno, 12:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA