I giapponesi pazzi per Foza: il paese
“no-stress” star della tv nipponica

Martedì 19 Novembre 2013 di Stefania Longhini
Uno scorcio di Foza. il paese che conquista i giapponesi
FOZA - Una troupe televisiva giapponese ha soggiornato a Foza per una settimana. Lo scopo: realizzare un documentario di 30 minuti che la Bs Nippon Television manderà in onda entro dicembre; uno dei 38 filmati girati in altrettanti piccoli centri della penisola italiana. Titolo della serie «Chiisana Mura No Monogatori», cioè «Racconto dei Borghi Meravigliosi».



Protagonisti i luoghi suggestivi, gli abitanti e le attività caratteristiche nella loro cornice storica. Di luoghi suggestivi Foza ne ha tanti, messi in evidenza per i giapponesi da Gianna Francesca Rodeghiero, una delle curatrici della mostra sulla pecora Foza allestita nel locale museo, che per l'occasione ha fatto da «gancio», facilitando i rapporti della troupe, proveniente da Tokio, con le persone del paese.



«Lavorare a Foza è stato molto facile - dice la regista Yuki Koikeda parlando di questa esperienza in Altopiano - penso soprattutto grazie alla collaborazione della gente del posto che ci ha subito accolto con amicizia. All'inizio siamo stati un po’ limitati dalla nebbia, ma una volta apertosi il cielo sono rimasta ammaliata dal paesaggio. Qui le vallate sono bellissime». Durante il soggiorno, il cameraman nipponico ha avuto modo di fissare scorci davvero magnifici cogliendo il paese nella sua veste autunnale sia dalle vicinanze del centro, sia dal Sasso Rosso, come pure dall'alto del Cappon con una visione a volo d'uccello.



Immagini mozzafiato sono state riprese poi dalla Croce di S. Francesco, dove l'occhio segue il corso del Brenta spaziando sulla pianura veneta fino alla Laguna. Qui geografia e storia si incontrano perché il fiume che scorre nella Valsugana fu per secoli la via d'acqua percorsa dai tronchi dei boschi altopianesi fino alla Dominante.



«Sono rimasta particolarmente colpita dalla storia di Foza - puntualizza la regista - dal suo rapporto con Venezia. Venire a sapere che il legname di Foza fu utilizzato per la costruzione delle fondamenta di quella città è stata un'interessante scoperta». Dalla storia di ieri alla vita di oggi il passo è breve e l'importanza che il patrimonio boschivo riveste ancora per i residenti è stato documentato con l'annuale consegna del fagàro per il riscaldamento domestico e la ripresa delle varie fasi. E nel documentario non potevano mancare le immagini del legno scolpito e dipinto magistralmente, come solo un artista sa fare. L'artista Marino Chiomento e Massimo Biasia hanno parlato della vita in paese, delle loro attività quotidiane: taglio del legname, scultura, attività di laboratorio, cura degli animali, ecc.. Ne emerge un modo di vivere assai lontano dallo stile di vita frenetico delle città giapponesi, come di molte altre grandi città. Un vivere rispettoso della natura e dei suoi ritmi. È l'aspetto che la regista ritiene maggiormente da evidenziare.
Ultimo aggiornamento: 20 Novembre, 11:17