Mattarella: «Regolare l'Ia e gli oligarchi dei social»

Il discorso del presidente della Repubblica nel tradizionale saluto alle Alte cariche dello Stato

Mercoledì 20 Dicembre 2023
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È in corso «una rivoluzione enormemente più profonda, più veloce e globale di quella industriale» dell'ottocento e un «contropotere» si espande nel pianeta mettendo a rischio la nostra libertà. «Il modello culturale dell'Occidente è sotto sfida» e, contemporaneamente, l'intelligenza artificiale e le multinazionali dei social network pongono nuovi angoscianti interrogativi: «bisogna evitare che pochi gruppi possano condizionare la democrazia».

Chi si aspettava interventi sull'attualità politica italiana sarà rimasto deluso dal discorso del presidente della Repubblica nel tradizionale saluto alle Alte cariche dello Stato.

Ci si trova solo una puntuta riaffermazione della centralità delle Camere nel nostro sistema: «dal rispetto della libertà di ciascuno discendono le democratiche istituzioni, l'equilibrio fra i poteri, il ruolo fondamentale del Parlamento», scandisce di fronte ai vertici istituzionali (assente per indisposizione la premier Giorgia Meloni) e mezzo governo.

Al centro del salone dei Corazzieri del Quirinale Mario Draghi ascolta attento. Ma di politica invece ce n'è stata molta nelle parole di Sergio Mattarella che si è concentrato sui benefici e, soprattutto, sui rischi dell'intelligenza artificiale, sullo strapotere dei social nel mondo, lanciando l'allarme su quello che viene chiamato il »modello Musk«, peraltro mai citato per nome da Mattarella. Deve preoccupare la politica il loro potente «modello di condizionamento», le proporzioni gigantesche che di fatto ne impediscono ogni tentativo di regolamentazione. Anzi, manifestano addirittura, sottolinea il presidente, «la presunzione di divenire loro i protagonisti che dettano le regole, anziché essere destinatari di regolamentazione». Ma la pericolosità del «modello Musk», nuova icona della destra italiana dopo la sua applauditissima esibizione alla festa di Fratelli d'Italia ad Atreju, emerge bene dalle parole di Mattarella: «Oligarchi di diversa estrazione si sfidano nell'esplorazione sottomarina, in nuove missioni spaziali, nella messa a punto di costosissimi sistemi satellitari (con implicazioni militari) e nel controllo di piattaforme di comunicazione social, agendo, sempre più spesso, come veri e propri contropoteri». Impossibile non pensare al sistema satellitare Starlink di proprietà di Musk.

«Contrastare quello che può insidiare le nostre libertà è l'impegno prioritario che si pone davanti a noi», anzi è il compito primario della politica. Il capo dello Stato cita George Orwell per rendere chiara la minaccia che sembra avanzare nel mondo senza trovare alcuna resistenza da parte delle democrazie, penetrate senza averne coscienza: «Immaginiamo solo per un momento, applicando lo scenario descritto nel libro «1984», cosa avrebbe potuto significare una distorsione nell'uso di queste tecnologie al servizio di una dittatura del novecento. Sono in gioco i presupposti della sovranità dei cittadini». Un discorso spiazzante, denso di suggestioni per vedere in tempo un futuro distopico. Per questo Mattarella plaude alle prime iniziative sull'Intelligenza artificiale avviate da Bruxelles che «vanno nella giusta direzione. Ponendosi il decisivo problema della tutela della privacy e della libertà dei cittadini».

Infine un'altra bordata: «Chi elude le tasse disconosce il ruolo dello Stato», premette con un richiamo »urbi et orbi« al quale l'Italia non è certo esente. Ma questa volta nel mirino del presidente ci sono proprio loro, le multinazionali, il «contropotere». «Molti tra i detentori di grandi capitali del pianeta, persone e aziende, riescono a eludere quasi integralmente gli obblighi fiscali, soprattutto nei servizi all'informazione. Si tratta di una questione che riguarda direttamente l'espressione della sovranità dei cittadini, ai quali viene chiesto di concorrere al finanziamento delle attività statuali in quanto titolari di diritti; mentre c'è chi ritiene di potersi sottrarre a quel dovere». L'umanità è a «tornante della storia e il confine tra bene e male, tra giustizia e ingiustizia, tra vero e falso, dipende dalle nostre scelte. Nulla - per il presidente - può essere dato per scontato».

Ultimo aggiornamento: 23:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA