Strage Mosca, chi sono i morti: da Ekaterina (ex reginetta di bellezza) e Pavel e Irina, una coppia sposata da poco. Identificate 29 vittime

Sui social e sui media russi le prime foto di chi è stato ucciso al Crocus City Hall

Sabato 23 Marzo 2024
Attentato Mosca, tra le vittime un'ex reginetta di bellezza e una coppia sposata da poco

Un'ex reginetta di bellezza. E ancora: un imprenditore e una coppia che stava insieme da più di dodici anni. Sono i volti e le storie di alcune delle 143 vittime - ma il bilancio è ancora provvisorio - dell'attentato a Mosca al Crocus City HallEkaterina Novoselova, 42 anni, aveva vinto concorsi di bellezza nel 2001 a Tver, la sua città Natale, e da poco si era trasferita a Mosca. E ancora: Natalia Zudina, 44 anni, laureata in Economia, originaria di Ekaterinburg. Sono i primi volti della strage al concerto, rivendicata dall'Isis. Pavel Okishev, 34 anni, era con sua moglie, la fotografa Irina Okisheva, 33 anni: entrambi sono stati uccisi nell'attacco. La coppia era originaria di Kirov e stava insieme dal 2012.

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Le storie sui social

Le loro storie stanno lentamente riempiendo i media russi. Alexander Semenov, 45 anni, era direttore generale di un'azienda produttrice di materiali da costruzione. Sergei Laptev, 48 anni, ucciso a Crocus City, era originario di Shtormove, nella regione ucraina di Luhansk. Roman Sokolov, 47 anni, era laureato all'Università tecnica statale di Mosca per l'aviazione civile. È morto nel giorno del suo compleanno. Viktoria Ladeishchikova era originaria della regione russa di Sverdlovsk ed era appassionata di yoga. Sua figlia era con lei, ma è sopravvissuta. Storie di vita comune, improvvisamente spezzate dalla furia dell'attentato. 

Fiori e peluce al Crocus City Hall. Il giorno dopo la tragedia

La terribile strage del Crocus City Hall ha sconvolto la Russia e il mondo intero. Mentre il numero delle vittime accertate continua drammaticamente a salire, i moscoviti continuano senza sosta a deporre fiori, peluche e ceri davanti al luogo di questo tremendo delitto. Rendono così omaggio alle tantissime vittime della sanguinosa aggressione di venerdì notte. C'è chi non riesce a trattenere le lacrime. Una transenna impedisce di raggiungere la sala concerti, e davanti a essa la gente lascia mazzi di rose e garofani, orsacchiotti colorati. Qualcuno ha legato tre palloncini bianchi alla grata di metallo: tre come i bambini uccisi dagli attentatori. I piani alti dell'edificio sono vistosamente danneggiati, le finestre sono distrutte o mancano completamente. «Quando tutto è cominciato, ci trovavamo qui, dall'altra parte del fiume. C'era un dolore terribile, grida terribili. Non immagina cosa stava succedendo», dice una donna all'Ansa. «La gente correva su questo ponte, era un vero incubo ieri sera. Un incubo. Come se mi fossi trovata all'inferno. Non potevo non portare dei fiori».

C'è chi punta il dito contro Kiev

Nonostante l'Isis abbia rivendicato l'attentato, la signora pare puntare il dito contro l'Ucraina. E non è l'unica a Mosca. «Secondo me è tutto chiaro, non voglio neanche dirlo. Tutti capiscono da dove tira il vento, è chiaro soprattutto dalla reazione in Ucraina», afferma. Putin ha in qualche modo chiamato in causa l'Ucraina sostenendo che dall'altra parte della frontiera fosse stata creata «una finestra» per permettere ai quattro presunti attentatori di passare il confine. Ma Kiev nega ogni responsabilità e alcuni osservatori temono che il Cremlino possa poi tentare di accusare l'Ucraina per cercare di giustificare un'escalation nella guerra. «Penso che sia terribile», dice un uomo sulla cinquantina. «Da vent'anni non succedeva niente di simile. Ci saranno delle conseguenze. Chi sono i colpevoli? I nemici della Russia. Chi è nemico della Russia? Vada a leggere le notizie. Chi sta combattendo contro di noi in Ucraina? Là ci sono i nemici».

Quando gli si fa notare che comunque l'Isis ha rivendicato l'attacco, l'uomo risponde di non vedere «alcun senso» in un attacco dell'Isis in Russia. «Loro non combattono contro di noi e noi non lottiamo contro di loro adesso. Siamo lontani l'uno dall'altro. Penso che l'Isis abbia altre priorità adesso», è il suo commento, che però cozza con le analisi di diversi esperti. Tante altre persone però non si sbilanciano sui possibili colpevoli della strage. «Gli inquirenti scopriranno i responsabili, io così non posso dire nulla, perché non ho informazioni», spiega un uomo di mezza età. «È una grande tragedia, ma non posso attribuirne a nessuno la colpa». A prevalere sono comunque sgomento e dolore. «È successo qualcosa di terribile, un orrore. Hanno fatto saltare in aria gente pacifica», afferma un'anziana. «La colpa - prosegue - è della mancanza di ordine. Come hanno potuto portare le armi dentro l'edificio? E l'esplosivo? È terribile. Sa come si portano le armi dentro un edificio pubblico? Sicuramente lo avevano fatto prima. E ora invece acchiapperanno qualcuno su cui scaricheranno tutte le colpe. Da noi fanno così».

Ultimo aggiornamento: 24 Marzo, 14:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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