«Abbiamo avuto una campagna elettorale
agitata, piena di emotività. Ora è il momento di ricucire e di medicare la società israeliana. Il nuovo governo dovrà fare riferimento agli ebrei come agli arabi, alla destra come alla sinistra, al centro e periferie».Con queste dichiarazioni il Capo dello stato israeliano Reuven Rivlin ha aperto le consultazioni sul nuovo governo con i dirigenti dei partiti entrati alla Knesset (parlamento) in seguito alle elezioni del 17 marzo in cui Benyamin Netanyahu ha conseguito una netta vittoria. Il suo partito Likud punta a formare una coalizione con due partiti ortodossi, con i nazionalisti di Focolare ebraico e di Israel Beitenu, e con i centristi di Kulanu. Dopo due giorni di consultazioni, Rivlin affiderà resumibilmente
l'incarico di formare un nuovo governo a Netanyahu, in quanto l'unico leader in grado di raccogliere una maggioranza stabile.
Con il suo discorso d'apertura Rivlin faceva riferimento alle polemiche sollevate nel giorno del voto dall'invocazione di Netanyahu ai suoi sostenitori di accorrere alle urne perché gli elettori arabi vi stavano andando a loro volta in massa «mettendo così in pericolo - secondo il premier - il governo della destra».
A Rivlin un dirigente del Likud ha replicato che sulle parole di Netanyahu si è creato «un malinteso». Da parte sua il leader della Lista araba unita Ayman Odeh (che è stato ricevuto da Rivlin dopo i dirigenti di Campo Sionista) ha ribadito che «Netanyahu rappresenta un pericolo per la democrazia israeliana».
Ultimo aggiornamento: 15:48
agitata, piena di emotività. Ora è il momento di ricucire e di medicare la società israeliana. Il nuovo governo dovrà fare riferimento agli ebrei come agli arabi, alla destra come alla sinistra, al centro e periferie».Con queste dichiarazioni il Capo dello stato israeliano Reuven Rivlin ha aperto le consultazioni sul nuovo governo con i dirigenti dei partiti entrati alla Knesset (parlamento) in seguito alle elezioni del 17 marzo in cui Benyamin Netanyahu ha conseguito una netta vittoria. Il suo partito Likud punta a formare una coalizione con due partiti ortodossi, con i nazionalisti di Focolare ebraico e di Israel Beitenu, e con i centristi di Kulanu. Dopo due giorni di consultazioni, Rivlin affiderà resumibilmente
l'incarico di formare un nuovo governo a Netanyahu, in quanto l'unico leader in grado di raccogliere una maggioranza stabile.
Con il suo discorso d'apertura Rivlin faceva riferimento alle polemiche sollevate nel giorno del voto dall'invocazione di Netanyahu ai suoi sostenitori di accorrere alle urne perché gli elettori arabi vi stavano andando a loro volta in massa «mettendo così in pericolo - secondo il premier - il governo della destra».
A Rivlin un dirigente del Likud ha replicato che sulle parole di Netanyahu si è creato «un malinteso». Da parte sua il leader della Lista araba unita Ayman Odeh (che è stato ricevuto da Rivlin dopo i dirigenti di Campo Sionista) ha ribadito che «Netanyahu rappresenta un pericolo per la democrazia israeliana».