Patriot, il caso dei sistemi missilistici che quasi nessuno vuole mandare a Kiev: quanti sono e chi li possiede

Dalla Grecia alla Germania, passando per gli Usi, ecco chi potrebbe aiutare gli uomini di Zelensky

Lunedì 22 Aprile 2024
Patriot forniti all'Ucraina dagli Usa

I paesi dell’Unione Europea che possiedono sistemi di difesa aerea Patriot continuano a prendere tempo e rinviano gli aiuti all’Ucraina, che sta cercando disperatamente almeno sette batterie missilistiche per respingere gli attacchi aerei russi.

L’aeronautica russa è molto più potente di quella ucraina, ma i sofisticati sistemi missilistici forniti dai partner occidentali di Kiev possono rappresentare una grave minaccia per l’aviazione russa mentre le forze del Cremlino avanzano lentamente lungo la linea del fronte di circa mille chilometri.

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IL CONTESTO

Gli Usa finalmente stanno per approvare il pacchetto da 60 miliardi di aiuti, dopo mesi di stallo, e sono “la casa dei Patriot”. «La sensazione è che molte capitali ora si aspettIno che sia Washington a consegnare le preziose batterie anti-missile, dato che ne possiede più di tutti», confida una fonte diplomatica. In realtà la questione è più complessa. Perché gli americani sono molto attenti al concetto del “burden sharing”, la condivisione degli sforzi con gli alleati europei. Kiev ha chiesto almeno sette sistemi Patriot o Samp-T. Ma di Samp-T ce ne sono in giro davvero pochi e servono ai loro proprietari (Franca e Italia). La Germania ha già inviato un terzo sistema (su 12 in totale in suo possesso) e considera il suo impegno finito. Ora tocca ad altri. La Grecia, in particolare, è finita nel mirino. Stando alle informazioni circolate a Bruxelles, Atene avrebbe infatti ben 20 sistemi Patriot nel suo arsenale. «Comprendiamo che il Mediterraneo orientale è un quadrante delicato, soprattutto dopo lo scontro fra Iran e Israele», nota un'alta fonte europea. «Certo, sono decisioni sovrane, ma qualcosa in più Atene potrebbe fare». Altro tassello. Berlino si è messa a capo della coalizione dei volenterosi per lo scudo aereo e ha coinvolto nell'iniziativa anche i Paesi del Golfo, che hanno molti Patriot in dotazione. Alla domanda se il suo Paese ne fornirà qualcuno, il ministro della Difesa svedese Pål Jonson ha detto: «Non escludo questa possibilità, ma in questo momento ci concentriamo sui contributi finanziari».

Ha detto inoltre che la Svezia invierà altri sistemi che potrebbero «alleviare parte della pressione» sulla necessità di Patriots. Jonson ha anche osservato che potrebbero arrivare ulteriori consegne statunitensi di sistemi di difesa aerea, dopo che la Camera dei Rappresentanti americana ha approvato nel fine settimana un pacchetto di 61 miliardi di dollari di sostegno, inclusi 13,8 miliardi di dollari per l’acquisto di armi da parte dell’Ucraina. Alla domanda se la Spagna potrebbe schierarsi con i Patriots, il ministro degli Esteri José Manuel Albares ha affermato che il suo paese «prenderà le sue decisioni in base al potere che ha nelle sue mani per sostenere l’Ucraina. Non penso che aiuteremo nessuno se sentiamo continuamente cosa viene dato, quando viene dato e come arriva», ha detto ai giornalisti durante l'incontro in Lussemburgo. Il ministro degli Esteri olandese Hanke Bruins Slot ha affermato che i Paesi Bassi «stanno valutando ogni tipo di possibilità in questo momento» e stanno offrendo sostegno finanziario a un’iniziativa tedesca per aiutare l’Ucraina a rafforzare le sue difese aeree e ad acquistare più droni. Interrogato in una riunione dei ministri degli Esteri e della difesa dell’Unione Europea sul perché i Paesi Bassi siano riluttanti a inviare alcuni dei suoi sistemi Patriot, Slot ha detto: «Stiamo cercando di nuovo se possiamo esaurire le nostre riserve di ciò che ancora abbiamo, ma sarà difficile».Oltre a fornire nuove batterie Patriot, Stoltenberg ha affermato che è anche importante che i paesi garantiscano che le batterie che inviano siano ben mantenute, abbiano pezzi di ricambio e un sacco di missili intercettori.

GLI USA

Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, dopo il Consiglio Nato-Ucraina al livello dei ministri della difesa, ha annunciato «aiuti imminenti» a Kiev mostrando  quanto i canali a disposizione dell'Alleanza siano evidentemente più efficaci di quelli dell'Ue. Ma siccome, alla fine, le forniture le decidono - e le annunciano, se vogliono - le capitali, all'Ucraina poco interessa il processo, semmai guarda al risultato. Questo non vuol dire che l'Ue sia inutile. A Bruxelles si nota come il Fondo Europeo per la Pace possa rimborsare gli Stati membri anche sul fronte Patriot e questo potrebbe essere un incentivo per chi ha a disposizione delle batterie. Si torna sempre al punto di partenza: non manca la volontà, ma gli equipaggiamenti. A produrre sia i Patriot che i Samp-T ci vogliono anni e Kiev non può più aspettare. Non resta che fornire quel che c'è «sugli scaffali». Stoltenberg è stato chiaro: inviate, pazienza se scendete sotto le soglie minime dell'Alleanza, rimpiazzeremo dopo. «È un dettaglio che può fare la differenza», evidenzia un diplomatico europeo. 

I PATRIOT

Il Patriot è un sistema missilistico guidato che può colpire aerei, missili da crociera e missili balistici a corto raggio. Ogni batteria è composta da un sistema di lancio montato su camion con otto lanciatori che possono contenere fino a quattro intercettori missilistici ciascuno, un radar terrestre, una stazione di controllo e un generatore. Un vantaggio chiave dei sistemi fabbricati negli Stati Uniti, a parte la loro efficacia, è che le truppe ucraine sono già addestrate per usarli. Ma i Patriots impiegano molto tempo per essere realizzati – fino a due anni, secondo alcune stime – quindi i paesi sono riluttanti a rinunciarvi e a lasciarsi scoperti. La Germania ne aveva 12, ma ne fornisce tre all’Ucraina. La Polonia, che confina con l’Ucraina, ne ha due e ne ha bisogno per la propria difesa. Oltre a fornire nuove batterie Patriot, Stoltenberg ha affermato che è anche importante che i paesi garantiscano che le batterie che inviano siano ben mantenute, abbiano pezzi di ricambio e un sacco di missili intercettori.

I RISCHI

Lunedì, il ministro degli Esteri lituano Gabrielius Landsbergis ha espresso preoccupazione per un possibile sabotaggio russo contro le strutture utilizzate in Europa per addestrare le truppe ucraine. Due uomini russo-tedeschi sono stati arrestati in Germania la scorsa settimana con l'accusa di spionaggio , uno di loro accusato di aver accettato di effettuare attacchi contro potenziali obiettivi, comprese strutture militari statunitensi, hanno detto i pubblici ministeri. «Stiamo assistendo a eventi molto simili nella nostra regione, non solo in Lituania ma anche in Lettonia ed Estonia», ha detto Landsbergis ai giornalisti. E ha aggiunto: «Sembra che ci sia un'azione coordinata contro i paesi europei da parte della Russia", ha detto. “Dobbiamo trovare un modo per affrontare la minaccia perché la Russia sta combattendo non solo contro l’Ucraina ma anche contro l’Occidente».

Ultimo aggiornamento: 24 Aprile, 09:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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