La mappa delle navi da guerra nel Mar Rosso, dalla portaerei Eisenhower alla fregata Fasan italiana (in arrivo): ecco la coalizione anti Houthi

Martedì 19 Dicembre 2023 di Simone Pierini
La mappa delle navi da guerra nel Mar Rosso, dalla Eisenhower alla fregata Fasan italiana (in arrivo): via alla coalizione anti Houthi

L'esercito americano ha dato il via a una nuova coalizione marittima multinazionale per rispondere ai crescenti attacchi missilistici e droni da parte dei militanti Houthi sostenuti dall'Iran nello Yemen. Le azioni intraprese dai ribelli yemeniti hanno gravemente interrotto la navigazione commerciale all'interno e attorno al Mar Rosso.

L'iniziativa è denominata Operazione Prosperity Guardian. La coalizione comprende attualmente Regno Unito, Bahrein, Canada, Francia, Italia, Paesi Bassi, Norvegia, Seychelles e Spagna.

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La Eisenhower e la Royal Navy

Oltre alla presenza della portaerei Eisenhower e il suo gruppo d'attacco Ike Carrier, che si è spostata dal Golfo Persico al Golfo di Aden, proprio di fronte alle coste yemenite, anche le navi da guerra di altri paesi che ora fanno parte della coalizione hanno già affrontato le minacce Houthi nella regione. Il cacciatorpediniere Type 45 della Royal Navy HMS Diamond britannica ha abbattuto un drone dei ribelli proprio durante il fine settimana. Lo stesso ha fatto la fregata francese di classe Aquitaine Languedoc all'inizio di questo mese. Per quanto riguarda le forze armate statunitensi, oltre alla Arleigh Burkes, c'è stata un'ondata di altre navi da guerra pronte a contribuire a questa nuova operazione.

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Le navi nel Mar Rosso

Oltre alla Eisenhower per gli Usa nel Mar Rosso è entrata anche la USS Laboon (DDG-58). La 45a task force di scorta navale cinese si trova nel porto di Gibuti. La USS Indianapolis è transitata dallo stretto di Hormuz e ora è nel Golfo di Oman. L'ESPS Victoria (F-82) continua a seguire la MV Ruen dirottata dai pirati e non è ancora stata messa in salvo. La Bataan ARG naviga verso sud nel Mar Rosso. L'INS Mormugao (D-67) ha virato a sud dopo aver seguito la MV Ruen e ora opera appena fuori dal Golfo di Aden. Nel Golfo di Aqaba e nel Mar Rosso settentrionale è presente una Corvetta Sa'ar 4.5 e 3 Corvette Sa'ar 5 più una Corvetta Sa'ar 6. 

L'Italia e la Fregata Fasan

C'è anche l'Italia nella coalizione per garantire la sicurezza della navigazione nel Mar rosso, dove «la recente escalation di sconsiderati attacchi Houthi provenienti dallo Yemen minaccia il libero flusso del commercio, mette in pericolo i marinai innocenti e viola il diritto internazionale». Lo fa sapere il Pentagono, spiegando in una nota che «questa è una sfida internazionale che richiede un'azione collettiva» e che per questo viene istituita l'operazione Prosperity Guardian che «sta riunendo più paesi tra cui Regno Unito, Bahrein, Canada, Francia, Italia, Paesi Bassi, Norvegia, Seychelles e Spagna, per affrontare congiuntamente le sfide alla sicurezza nel Mar Rosso meridionale e nel Golfo di Aden, con l'obiettivo di garantire la libertà di navigazione per tutti i paesi e rafforzare la sicurezza e la prosperità regionale». E oggi la Marina ha annunciato l'anticipo dell''invio nell'area della fregata europea multi missione 'Virginio Fasan', inizialmente previsto per il prossimo febbraio nell'operazione diplomatico europea e anti pirateria denominata 'Atalanta': il 24 dicembre la nave dovrebbe attraversare il canale di Suez. La decisione - anticipata da Repubblica - è emersa dopo un video collegamento a cui hanno partecipato il ministro alla Difesa Guido Crosetto e il segretario alla Difesa degli Stati Uniti d'America, Lloyd Austin, in merito alla sicurezza nel mar Rosso, dove vengono condotti attacchi mercantili da parte degli Houthi. 



 

La Combined Maritime Forces

Il segretario alla Difesa americano, Lloyd Austin ha dichiarato: «Per quanto riguarda gli Houthi, questi attacchi sono sconsiderati, pericolosi e violano il diritto internazionale. Stiamo agendo per costruire una coalizione internazionale ed affrontare questa minaccia». «E vorrei ricordarvi che questo non è solo un problema statunitense, ma internazionale e come tale merita una risposta internazionale», ha aggiunto. Secondo la Cnn, che cita funzionari americani, gli Stati Uniti stanno valutando la possibilità di proteggere le navi commerciali nel Mar Rosso rafforzando la Combined Maritime Forces, una forza marittima multinazionale composta al momento da 29 Nazioni che forniscono navi militari unitamente al supporto aereo per il pattugliamento marittimo nelle acque di Mar Rosso, Oceano Indiano e Golfo.

Il canale Bab al-Mandab

Il Bab al-Mandab è un canale commerciale fondamentale, in particolare per la spedizione di petrolio e gas naturale via mare. "Spedizioni totali di petrolio" via Bab al-Mandab, così come il Canale di Suez all'estremità settentrionale del Mar Rosso e il gasdotto SUMED (che corre via terra attraverso l'Egitto dal dal Mar Rosso al Mediterraneo) "ha rappresentato circa il 12% del totale del petrolio scambiato via mare nella prima metà del 2023, e le spedizioni di gas naturale liquefatto (GNL) hanno rappresentato circa l'8% del commercio mondiale di GNL", ha affermato il rapporto. secondo le statistiche del governo degli Stati Uniti pubblicate all'inizio di questo mese.

Gli Houthi: «Rischio escalation»

«Il fine delle operazioni navali» nel mar Rosso da parte del gruppo sciita degli Houthi (Ansar Allah) è di «sostenere il popolo palestinese nell'affrontare l'aggressione e l'assedio di Gaza, e non sono una dimostrazione di forza o una sfida per nessuno». Lo afferma il portavoce del gruppo yemenita filoiraniano che controlla la capitale Sanaa, Muhammad Abdel Salam, sui social media. «Chiunque cerchi di espandere il conflitto deve assumersi la responsabilità delle conseguenze delle sue azioni», ha ammonito Abdel Salam, ritenendo che «la coalizione formata dagli Usa con lo scopo di proteggere Israele e militarizzare il mare senza alcuna giustificazione, non impedirà allo Yemen di continuare le sue legittime operazioni a sostegno di Gaza». «Proprio come gli Stati Uniti -aggiunge- si sono permessi di sostenere Israele con e senza un'alleanza, i popoli della regione hanno piena legittimità a sostenere palestinesi, e lo Yemen si è assunto la responsabilità di opporsi alla grande ingiustizia a Gaza».

 

Ultimo aggiornamento: 20 Dicembre, 15:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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