Iran vicino alla bomba nucleare? Tricarico: «Situazione preoccupante, Paesi della Nato a rischio». Dove può colpire

Mercoledì 27 Dicembre 2023
Iran vicino alla bomba nucleare? Tricarico: «C'è il rischio di un'escalation». Da dove può colpire

«L'ultimo rapporto dell'Aiea sull'aumento della produzione di uranio arricchito da parte dell'Iran è preoccupante». Theran avrebbe materiale sufficiente per tre bombe nucleari. Il generale Leonardo Tricarico, ex capo di stato maggiore dell’Aeronautica e presidente della Fondazione Icsa, avverte che il rischio che le abbia in dotazione e le possa usare è «per chiunque e non solo per gli Stati Uniti». L'Agenzia internazionale per l'energia atomica ha comunicato ai Paesi che ne fanno parte che Theran sta producendo uranio arricchito al 60% al ritmo di 9 kg al mese, rispetto ai 3 kg dell'estate e dell'inizio dell'autunno. Secondo le stime degli Stati Uniti, gli iraniani hanno già accumulato abbastanza materiale fissile per la produzione di tre armi nucleari.

E si sta avvicinando pericolosamente alla purezza del 90%, che è considerata un grado di armamento.

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Da dove può colpire?

L'AIEA ha dichiarato che l'Iran ha iniziato ad aumentare la produzione di combustibile di grado prossimo alle armi alla fine di novembre. Dove? Presso gli impianti di arricchimento di Natanz e Fordow. L'agenzia ha anche riferito che Teheran ha riconfigurato le sue macchine in modo da poter produrre combustibile nucleare a un ritmo ancora più veloce.

 

Quale uso del nucleare?

Alcuni Paesi con programmi nucleari civili (come Brasile, Argentina e Giappone) arricchiscono l'uranio a livelli inferiori. Teheran ha affermato per anni che sta sviluppando un sottomarino a propulsione nucleare, che richiederebbe un combustibile di tipo militare. L'utilizzo di uranio altamente arricchito per tali scopi non porrebbe, come specificato dai siti di intelligence, l'Iran in contrasto con il Trattato di non proliferazione nucleare delle Nazioni Unite, di cui è firmatario.

Il conflitto in Medio Oriente rischia di allargarsi?

"Nel conflitto israelo-palestinese il convitato di pietra è senz'altro l'Iran - sottolinea il generale -. È credibile chi attribuisce a Theran un movente per il 7 ottobre ed è altrettanto credibile chi oggi intravede rischi maggiori per un'escalation. Perché? Ha alterato il suo atteggiamento rispetto al conflitto. Con delle rappresaglie, in scala limitata e a bassissima intensità, tanto per mostrare la firma. Lo smacco subito con l'assassioni dell'esponente di vertice delle milizie dei Pasdaran potrebbe costringerla a mutare velocità, a fare un salto di qualità del conflitto. Ciò, inevitabilmente, provocherebbe una nuova dinamica dagli esiti imperscrutabili".

Il conflito tra Stati Uniti e Iran è già in corso?

"Potrebbe essere turbato e sconvolto dall'iniziativa israeliana di uccidere il capo dei Pasdaran, in Siria. L'Iran aveva concepito una sua presenza militare con delle azioni limitate. Come? Con gli Hezbollah nel nord di Israele e gli Houti che "punzecchiano" le navi in transito nel Mar Rosso con droni e missili. Ma ora l'intervento potrebbe essere di diversa natura. Anche se il pericolo maggiore attualmente rimane quello di Hezbollah, perché sono ben addestrati e hanno arsenali stracolmi. L'Iran ha lasciato intendere che reagirà, ma senza indicare né i tempi né i modi - sottolinea Tricarico -. Tutto questo rimane imperscrutabile su quello che potrà accadere". 

C'è il rischio che Theran costruisca una bomba nucleare?

"Sono saltati quegli accordi che impegnavano l'Iran al rispetto di certi criteri e di certi tempi, quindi ora si sentono liberi di accelerare o comunque di avere un'arma nucleare - spiega il generale -. Quest'ultimo rapporto è molto preoccupante per chiunque, non soltanto non soltanto per gli Stati Uniti. Ma anche per Israele e gli altri Paesi arabi. Ricordiamo che in Iran ci sono gli sciiti, c'è poi il fattore religioso. Il fattore nucleare è un giusto elemento di preoccupazione per gli Usa, che sono portavoce di quei Paesi occidentali che temono che Theran possa dotarsi di armi atomiche".

Gli Stati Uniti forniranno addestramento militare all’Arabia Saudita per circa 1 miliardo di dollari. Quale ruolo avrà Riyad?

"Si tratta di un Paese che si è incamminato verso un processo di modernizzazione. Gli americani li hanno aiutati da tempo, anche con una certa dose di ipocrisia. Perché stiamo parlando di una nazione che ha fatto a pezzi Khashoggi - conclude Tricarico -. Non c'è da stupirsi se gli Stati Uniti stanno dando loro una mano anche nel settore militare. D'altra parte pecunia non olet. Gli aiuti americani nei confronti di chi viola sistematicamente i diritti umani o di chi ha ruoli sempre ambigui non sono una novità".

Ultimo aggiornamento: 29 Dicembre, 11:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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