Pensioni, riscatto laurea più facile e a basso costo

Venerdì 24 Gennaio 2020 di Michele Di Branco
Riscatto laurea, ora sarà più facile e a basso costo
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Nessun limite di età a patto poter dimostrare, versamenti alla mano, di essere iscritti ad una delle gestioni dell’Inps. Perché le casse private non valgono. Il riscatto della laurea amplia i confini. A chiarire i punti grigi della riforma che punta a migliorare il meccanismo del riscatto light degli anni di studio universitario ci ha pensato una circolare, articolata su 5 pagine, prodotta dall’Istituto di previdenza due giorni fa. Il riscatto low cost è stato voluto con forza dalla maggioranza M5S, Pd, Italia Viva e Leu ed ha già ha riscosso un buon successo, facendo registrare un boom di domande (nel 2019 sono arrivate oltre 70mila istanze: 29 mila per il riscatto ordinario della laurea, 35 mila per quello agevolato e 5mila per la pace contributiva) superiore al bilancio dell’intero.

Riscatto laurea agevolato anche per chi lavora da prima del 1996

Laurea, riscatto con lo sconto, boom di domande: ecco cosa c'è da sapere



ACCESSO
Secondo le regole, può accedere all’agevolazione solo chi aveva iniziato a lavorare, e quindi a versare contributi (almeno un contributo, appunto, deve essere all’Inps), dopo il 1996, e aveva dei buchi fino all’entrata in vigore del cosiddetto Decretone (29 gennaio 2019), che ha introdotto la misura a inizio dello scorso anno. Si possono riscattare fino a 5 anni, anche non consecutivi, pagando 5.239,74 euro per ciascun anno in una sola volta o in 120 rate mensili. Dal percorso low cost erano però sono esclusi gli anni di università fuori corso e quelli precedenti al 1996. Ma restavano fuori anche gli studenti-lavoratori, che avevano svolto attività o lavoretti in regola durante gli studi (e quindi hanno contributi versati in quegli anni).

Ebbene la circolare Inps fornisce alcune interpretazioni estensive della riforma. In particolare, il riscatto di laurea agevolato, alla luce della legge di conversione del decreto di riforma del welfare (legge 26/2019), ha perduto il requisito più restrittivo del limite anagrafico, considerato che l’originaria versione del decreto prescriveva che l’assicurato, al momento della domanda, avesse una età anagrafica di massimo 44 anni e 364 giorni. Un limite che è saltato, dunque. Inoltre, l’Inps ha anche confermato che una persona con meno di 18 anni di contributi al 1995, potrebbe esercitare l’opzione per il metodo contributivo (articolo 1, comma 23, legge 335/1995) e applicare alla sua intera carriera il metodo introdotto dalla Riforma Dini.

Questa possibilità, di fatto, liberalizza il riscatto light anche per gli anni di studio in corso precedenti al 1996, in quanto la norma non pone alcun esplicito argine cronologico, ma aggancia la fattibilità della opzione agevolato al metodo di calcolo applicato. L’Inps ha anche chiarito che la facoltà di riscatto agevolato (con metodo a percentuale) potrà essere richiesta contestualmente alla domanda di pensione nel caso di accessi anticipati che comportino, anche indirettamente il ricalcolo contributivo dell’assegno.

GLI ESEMPI
Altro elemento importante: l’Inps ha anche chiarito il problema della decorrenza degli anni. Ad esempio uno studente che ha frequentato l’Università dal 1995 al 1998. La possibilità di riscatto agevolato - pagando poco più di 5mila euro l’anno - riguarda solo gli anni 1996, 1997 e 1998, oppure tutti gli anni dal 1995 al 1998? Finora l’interpretazione più diffusa era quella che riteneva possibile solo la prima opzione (2 anni al posto di 4). Ma con la circolare Inps invece la possibilità di riscatto agevolato è valida per tutti e 4 gli anni, compresi quelli precedenti al 1996.

C’è però una condizione: il lavoratore deve optare per la liquidazione dell’assegno pensionistico con il sistema contributivo accantonati dal 1996.

E questa scelta può essere fatta dai lavoratori tra i 15 e i 18 anni di contributi al 1995, di cui almeno 5 con il sistema contributivo.

Ultimo aggiornamento: 20:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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