Spese scolastiche detraibili: ecco come scaricare i costi di scuola e università sul modello 730

Mercoledì 15 Maggio 2024
Spese scolastiche detraibili: ecco come scaricare i costi di scuola e università sul modello 730

Le spese scolastiche, e anche quelle per la formazione universitaria, sostenute per i figli possono essere portate in detrazione direttamente all’interno del Modello 730. È previsto uno sconto del 19% dell’IRPEF calcolato sui costi sostenuti dai genitori ma le spese, come quelle sanitarie, devono sempre essere tracciabili.

Vediamo come funziona.

I codici

La detrazione si ottiene sfruttando due codici: il codice 12 relativo alle spese per la frequenza delle scuole dell’infanzia, del primo ciclo di istruzione e le scuole secondarie di secondo grado del sistema nazionale di istruzione. E poi il codice 13, relativo alle spese universitarie statali e non statali, in istituti pubblici o privati. 

Il reddito del genitore

Il reddito del genitore che ha sostenuto le spese scolastiche è determinante per capire a quanto ammonta l’agevolazione. I metodi di pagamento devono essere tracciati e quindi dimostrabili: possono essere stati sostenuti con un bonifico bancario, postale o qualsiasi altro mezzo che permetta di dare riscontro dell'operazione. 

Quali scuole

La detrazione vale per le scuole dell’infanzia, del primo ciclo di istruzione e della scuola secondaria di secondo grado del sistema nazionale di istruzione. Parliamo dunque di "scuola materna", scuole elementari e medie inferiori (ciclo di tre anni), scuole superiori (cinque anni). L’importo massimo detraibile è pari ad 800 euro per ogni alunno o studente. L’importo del rimborso IRPEF massimo, che viene calcolato al 19%, risulta essere pari a 152 euro, somma che deve essere presa in considerazione per ogni anno di studio, dalla materna fino alle superiori. L’importo massimo detraibile deve essere indicato all’interno del Quadro E del Modello 730. Nello specifico è necessario utilizzare il rigo E8-E10 (Altre Spese) e il codice 12. L’importo massimo è di 800 euro per ogni studente. Valgono le detrazioni se i figli sono iscritti ai Conservatori di Musica o negli Istituti Musicali? Sì.  

Quali spese: cosa posso detrarre

Le spese scolastiche detraibili sono: le tasse di iscrizione e di frequenza scolastica; i contributi obbligatori; i contributi volontari e le erogazioni liberali deliberati dagli istituti scolastici. Ma anche le spese pre e post scuola; quelle per le gite scolastiche; i contributi per l’ampliamento dell’offerta formativa; l'assistenza al pasto e il servizio di trasporto scolastico.

Per ciascuna delle spese detraibili, ricordiamo che bisogna essere in possesso dei documenti che attestano il sostenimento dell’onere, ossia ricevute di bollettini postali o bonifici effettuati.

Quali spese non si possono detrarre

Non si possono detrarre le spese per l’acquisto di materiale di cancelleria e dei testi scolastici, zaini, astucci e cartelle.

Le detrazioni non sono cumulabili

Le detrazioni non sono cumulabili: se viene scelta la detrazione per la frequenza, non è possibile fruire delle detrazioni per le erogazioni liberali agli istituti scolastici.

 

Detrazione per le spese universitarie

Anche per la formazione universitaria si possono portare le spese in detrazione: bisogna utilizzare il codice 13. Vale per: corsi di istruzione universitaria; corsi di specializzazione universitaria; corsi di perfezionamento e master universitari; dottorato di ricerca; Istituti tecnici superiori (ITS); corsi istituiti dopo il DPR 212/2005 presso i Conservatori di Musica e gli Istituti musicali pareggiati.

Gli iscritti ad università pubbliche hanno diritto alla detrazione IRPEF delle seguenti spese: tasse d’iscrizione per triennale, master e specialistica anche nel caso di studenti fuori corso; ricongiunzione di carriera; tasse per l’iscrizione all’appello di laurea e rilascio della pergamena; frequenza a corsi singoli, finalizzati o meno all’ammissione a un corso di laurea magistrale; iscrizione a test d’ingresso (anche se non seguiti da iscrizione); trasferimenti di ateneo; passaggi di corso.

La possibilità di beneficiare del rimborso IRPEF spetta anche per gli iscritti ad università private e il limite massimo di spesa detraibile è stabilito annualmente dal Ministero dell’Economia, tenuto conto dell’importo di tasse e contributi dovuti per le università statali della stessa area territoriale. Stessa cosa anche per i costi sostenuti per corsi di dottorato, specializzazione o master universitari di primo o secondo livello.

I limiti di detrazione per le spese universitarie

Per il periodo d’imposta 2023, i limiti di detrazione sono i seguenti:

area disciplinare: Medica. Nord: 3.900 euro; Centro: 3.100 euro; Sud: 2.900 euro;
area disciplinare: Sanitaria. Nord: 3.900 euro; Centro: 2.900 euro; Sud: 2.700 euro;
area disciplinare: Scientifico-Tecnologica. Nord: 3.700 euro; Centro: 2.900 euro; Sud: 2.600 euro;
area disciplinare: Umanistico-Sociale. Nord: 3.200 euro; Centro: 2.800 euro; Sud: 2.500 euro.

Per le università non statali i limiti massimi sono:

3.900 euro per il Nord;
3.100 euro per il Centro;
2.900 euro per il Sud e le Isole.

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