Cinque miliardi per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego, tre per incrementare il fondo sanitario nazionale, destinati poi a crescere negli anni successivi.
Pensioni, Quota 103 confermata. Ma c'è il taglio degli assegni più alti: ecco cosa cambia
LA SCALETTA
Durante l'esposizione della propria scaletta il governo ha voluto enfatizzare il contesto complicato in cui nasce questa manovra, definita «seria responsabile e realista». E ha ricordato che la scelta di ampliare di circa 16 miliardi il disavanzo previsto per il prossimo anno ha fatto alzare più di un sopracciglio nelle capitali europee. «Non governiamo governati dallo spread» ha sintetizzato il ministro dell'Economia. Il rischio che vada in scena - di fatto - un allentamento dei vincoli di bilancio da parte di un Paese ad alto debito dovrebbe essere in parte attenuato dall'impegno a perseguire una revisione della spesa più ambiziosa: in linea con le regole di bilancio comunitarie in via di definizione tenere sotto controllo la spesa è considerato un comportamento virtuoso. Per questo servirà però un maggior impegno sulla spending review, che potrebbe anche superare la soglia dei 2 miliardi già annunciati da Giorgetti.LA PREVIDENZA
Anche il dossier pensioni è "attenzionato" in Europa e dagli analisti internazionali, ha poi fatto notare l'esecutivo quasi a mettere le mani avanti. E così ci saranno la proroga di Quota 103 (uscita anticipata dal lavoro con 61 anni di età e 42 di contributi) e l'Ape sociale (il trattamento ponte riservato a disoccupati e categorie disagiate): quest'ultima misura però dovrebbe diventare strutturale, ovvero entrare per sempre nella legislazione. In materia previdenziale ci sarà poi qualche altro intervento al margine. L'associazione dei costruttori (Ance), presente al tavolo, ha colto qualche spiraglio positivo per una possibile norma transitoria sul superbonus: potrebbe essere permesso ai condomini già avanti con i lavori di terminarli anche oltre fine dicembre senza veder decurtata l'agevolazione.Tra le parti sociali si è posta in posizione particolarmente critica la Cgil: il segretario Landini ha disertato la riunione delegando un altro dirigente e ha definito «miope» la manovra. Non piace l'invito a Palazzo Chigi a ridosso del Consiglio dei ministri, senza significativi margini di correzione. La convocazione al contrario è stata gradita dal numero uno della Cisl Sbarra che chiede tra l'altro di «ridurre e rendere strutturale il taglio delle tasse sul lavoro e di assicurare la piena perequazione delle pensioni». Assente pure il segretario generale della Uil Bombardieri: il suo sindacato si pronuncerà martedì, ma intanto viene giudicato insufficiente lo stanziamento per la sanità. Anche l'Ugl vorrebbe un taglio del cuneo contributivo non limitato a un solo anno.