Bonus mamme in ritardo? Pagamento “triplo” a marzo. Decine di migliaia di lavoratrici con due o più figli piccoli non hanno ancora ricevuto il bonus mamme. La misura consiste in uno sgravio sui contributi previdenziali fino a tremila euro lordi annui e si traduce in un aumento netto in busta paga che può arrivare a rasentare i 150 euro al mese.
L’aiuto è rivolto a 800 mila dipendenti a tempo indeterminato del pubblico e del privato, ma circa un terzo delle beneficiarie non ha ancora visto un soldo.
Il problema è che molte aziende e Pa si sono fatte trovare impreparate e hanno attivato la modulistica necessaria in ritardo. Risultato? Per quelli che non si sono mossi in anticipo è in programma un pagamento “triplo” questo mese. Chi non ha ancora percepito il bonus si vedrà accreditare sulla busta paga di marzo fino a circa 450 euro netti in più. Il bonus mamma è già stato ribattezzato il “bonus a scoppio ritardato” dalle lavoratrici con più figli che non lo hanno ancora toccato con mano.
L’incentivo consiste nell’esonero dai contributi Ivs, ovvero quelli per invalidità, vecchiaia e superstiti, che sono pari al 9,19% dello stipendio. Non è legato a soglie Isee e il suo impatto sulla busta paga cresce con l’aumentare dello stipendio. Per intenderci, più la retribuzione è alta e più il beneficio è generoso. Dai 27.500 euro di stipendio in su, il bonus mamme si traduce in un incremento netto mensile in busta paga pari a circa 150 euro.