Dai salotti televisivi a piazzale Clodio, per risolvere il “giallo” della nobiltà della marchesa d’Aragona. Perché il titolo della giornalista Daniela del Secco, 71 anni, negato con enfasi nel 2018 dal direttore di Nuovo, Riccardo Signoretti, ora è al centro di una disputa giudiziaria. Così, la giornalista ed estetologa, ospite fissa dei programmi tv più noti del piccolo schermo, ieri, si è dovuta accomodare in aula per difendere la sua reputazione e l’autenticità del suo “sangue blu”, messi in discussione, in alcune puntate dei talk show di Barbara d’Urso, dal direttore di Nuovo e ormai “ex” amico Signoretti, che la marchesa ha trascinato in tribunale non contenta dei confronti già avvenuti in tv.
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«La del Secco non è nobile»
Il pm Mario Pesci contesta a Signoretti l’ipotesi di diffamazione, perché nel 2018 avrebbe attaccato in più occasioni e in diversi modi la marchesa, all’epoca dei fatti concorrente del Grande Fratello Vip, direttamente dalle poltrone di uno dei più seguiti programmi tv.
LA LITE
L’UDIENZA
Ieri la donna è arrivata a piazzale Clodio, accompagnata dal suo avvocato, con un tailleur classico bianco panna, collana di perle, una piega impeccabile e con in mano la sua tesi di laurea. Ha tenuto a precisare davanti al giudice che un’amicizia sincera la legava a Signoretti: «Da lui non me la sarei mai aspettato, è stato il fratello che non ho avuto. È venuto più volte mio ospite a Roma e ha dormito in un hotel lussuoso con tanto di suite nel cuore della città e ha visto anche casa mia. È assurdo quello che gli ho sentito dire. Dopo le sue parole in tv - ha spiegato - la mia vita lavorativa è degenerata». Poi al Tribunale ha spiegato di essere abituata ai salotti tv e non alle aule di giustizia. Per concludere: «Signoretti ha detto tutto questo proprio mentre ero chiusa nella casa del Grande Fratello e non potevo difendermi. All’uscita dal programma, vedere quelle clip mi ha fatto molto soffrire». Riguardo ai suoi titoli di studio, la giornalista ha specificato: «Io sono giornalista iscritta all’albo della Lombardia dal 1992 e laureata, ecco con me la mia tesi di laurea che lo prova».