Adriano De Grandis
OGGETTI DI SCHERMO di
Adriano De Grandis

Venezia 79, giorno 1. Un rumore bianco
troppo rumoroso e Glory alle prostitute

Giovedì 1 Settembre 2022

Per capire l’aria che tira a volte è sufficiente cogliere i segnali iniziali. Il primo film in Concorso (“White noise” di Noah Baumbach) ci informa quindi che la lotta per il Leone d’oro sarà affrontata probabilmente da film cupi con personaggi tormentati, dove toni leggeri, sorrisi, passi da commedia saranno difficilmente rintracciabili. D’altronde non è facile oggi, nella vita reale quotidiana, trovare spazio per diffondere allegria, spensieratezza, speranza. A meno di non ingannare se stessi. Non poteva quindi partire altrimenti la Mostra se non con un film attraversato dal senso di morte, dalla sua paura personale e collettiva, che ormai divora da quasi tre anni le nostre sicurezze. Certo la paura della morte è singolarmente un tema privato e varia nella sua ossessione da persona a persona ed è generalmente sganciato da ciò che avviene intorno, a meno di non essere scatenato da elementi globalmente incontrollabili, come pandemie e guerre. Tratto dal romanzo omonimo di Don DeLillo, pubblicato a metà degli anni ’80 e oggi fortemente caratterizzato da una evidente capacità profetica (parliamo comunque di uno degli scrittori contemporanei più bravi a captare e scrivere tendenze e umori di una umanità angosciata), il film ripercorre la vita ansiogena e frastornata di Jack Gladney, professore universitario di studi hitleriani nel Midwest, sposato 4 volte, come l’attuale consorte Babette, la cui famiglia è composta anche da diversi figli arrivati dai precedenti matrimoni. In questa piccola babele di turbamenti esistenziali, che il libro fa soprattutto emergere attraverso il racconto in prima persona del professore, un evento tragico (un incidente ferroviario che provoca una nube tossica) scatenerà il panico e darà un senso più nevralgico alla paura innata di morire dei genitori, mentre i figli mostreranno atteggiamenti costantemente esasperati e fuori controllo. Baumbach tiene viva la suddivisione in tre parti del romanzo, mostrandosi soprattutto abile nella labirintica confusione domestica che riempie il primo segmento, dove trova conferma il cinema da camera verboso del regista, mai troppo amato soprattutto nella sua derivazione alleniana, ma sbocciato meglio nel suo precedente “Storia di un matrimonio”. La parentesi centrale dedicata, come nel romanzo, all’incidente ferroviario, fin troppo spettacolare e annunciato dal montaggio parallelo che guasta la sorpresa (anche se nel prologo si spiegano i motivi di tale spettacolarizzazione), mostra un Baumbach aprirsi a uno sguardo più movimentato del suo cinema, non sempre perfettamente equilibrato. Ma è soprattutto la terza parte che rischia di assecondare male la scelta di puntare smaccatamente sul grottesco, che fa deragliare, più del treno, il romanzo di DeLillo e il suo interiore spaesamento personale. Adam Driver è più cangiante del solito e consolida la sua bravura; Greta Gerwig, moglie del regista, lo asseconda senza lasciare stupore. In definitiva: questo rumore bianco fa troppo rumore. Voto: 6,5.

È partita anche la sezione Orizzonti, con “Princess” di Roberto De Paolis, alla sua seconda opera dopo “Cuori puri”, mantenendo l’attenzione sulle marginalità. Qui si parla di immigrazione: donne nigeriane clandestine costrette a prostituirsi ai bordi della strada o nella boscaglia, con Princess che calamita l’interesse attraverso il suo corpo e i suoi comportamenti. Il maggior pregio del film è la sua evidente spontaneità, che non è improvvisazione, soprattutto nella tenace protagonista Glory Kevin, mostrando precarietà e incertezza quotidiana, senza moralismi e giudizi. Forse un po’ troppo ripetitivo negli incontri e fragile nella sua tendenza anche favolistica, ma costantemente amaro come nel finale, quando Princess, trovato un cliente che la sceglie come possibile compagna (il bravo Lino Musella) sceglie di ritornare sulla strada per essere se stessa. Meno complesso di “Cuori puri”, ma forse più autentico. Voto: 6.

 

Ultimo aggiornamento: 14-09-2023 14:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA