Moda bifronte: da una parte lo slancio di creativi che il Covid non ha bloccato e che continuano a inventare, a sognare, a lavorare sfidando il periodo più brutto che vita ricordi. Passerà, torneremo come e meglio di prima: questo il mantra di chi non vuole arrendersi e continua incessantemente a proporsi, a stimolare il giudizio, ad assecondare il desidero di moda, quella piccola vanità che ci rende umani, sottolineando qualche nostro momento fragile ma non per questo debole. Ne sono testimonianza palese in assoluto l’inaugurazione proposta in streaming di Pitti Connect che ha preso il via qualche giorno fa dalla sede di Brunello Cucinelli, a Solomeo, una scelta non casuale per annunciare la prossima apertura di Pitti Uomo, che - si vorrebbe - riproporre dal vivo, con la presenza di espositori e pubblico negli spazi fiorentini consueti della Fortezza da Basso. Si vorrebbe! Ma è già qualcosa. Non a caso è stata scelta la sede di Cucinelli, a Solomeo per la conferenza stampa di una manifestazione che per ora è necessariamente incerta nell’esposizione fisica. Solomeo nel mondo della moda riveste significati che vanno oltre il mercato, oltre le opportunità commerciali, perché è il villaggio che l’imprenditore umbro ha voluto riportare alla bellezza originaria e dove ha inserito l’intera produzione della sua azienda sorretta da quella filosofia di cui abbiamo tane volte raccontato, di ispirazione cristiana, una formula di amministrazione e organizzazione che Cucinelli “si è fatto suggerire da Sam Francesco”. Ne è nato, pur tra mille contestazioni, incredulità, sospetti, indulgenze, un modo di operare (definito capitalismo umanistico) che a Solomeo presenta i suo bilanci amministrativi, commerciali e umani in abbondante attivo. Questo il motivo per cui la conferenza di apertura Pitti Connect come anteprima di Pitti Uomo è stata insolitamente proposta da quella sede. Per un affermazione di positività vincente. La moda si muove: Carlo Pignatelli presenta il look che vestirà un uomo che lo stilista descrive più sobrio ma non più triste. L’uomo del 2021-22 si vestirà “per opportunità della vita civile ma anche per assecondare il suo modo di sentirsi, perché il nostro vestito accompagna le nostre giornate, i nostri incontri, il nostro successo o le nostre inquietudini. “Non ci si veste a caso o per caso” è lo slogan perla prossima stagione inalberato con orgoglio da una delle più importanti firme della moda maschile, Belvest, che sta dedicando le ultime ricerche per i suoi tessuti ai colori delle murrine, delle perle veneziane più preziose. L’azienda veneta , presente a Pitti fin dal so nascere , fu voluta a metà del Novecento dalla volontà di Aldo Nicoletto , dal quale discende la dinastia che ha visto prima in sua figlia Maria Teresa ( “manager di fero con guanti di velluto “ ) la persona che ha raccolto l’eredità bella e difficile di una produzione solo italiana, solo d i lusso e solo di altissima qualità artigianale, e ora nel passaggio di consegne al figlio Riccardo delle Piazze che ricopre il ruolo di Amministratore Delegato d e che afferma orgogliosamente: “certo che saremo come sempre a Pitti Uomo.....Covid permettendo! “ La moda che si muove c’è: a Milano , Eleventy supera i timori “da virus” e propone un “ breakfast di moda” per tutti gli operatori di settore che vogliono conoscere le sue ultime novità . Abbiamo parlato di una moda bifronte: ne sono interpreti quelle Maisons che ritengono invece di affrontare un periodo di pausa necessario: Dolce & Gabbana cancella la sfilata programmata per il 16 gennaio comunicando che “non si terrà nemmeno a porte chiuse”. Bottega Veneta ha letteralmente azzerato i suoi account Instagram, Facebook e Twitter , per un periodo di raccoglimento ritenuto necessario al divenire creativo dell’azienda. C’è un solo precedente per una decisone come questa: nel 2016, Saint Laurent aveva ritenuto di sospendersi per una stagione dalle comunicazioni dirette. Qualcuno vede in questa scelta la volontà di valorizzare in assoluto il retail, i negozi fisici, tallonati in questo momento del successo delle vendite in digitale. E c’è chi come La Perla rifiuta il battage rumoroso dei social ma non chiude, anzi si propone più creativa che mai reinterpretando per la nuova biancheria intima 2021-22 il colore “sovrano”: l’irrinunciabile beige.
Ultimo aggiornamento: 20-01-2021 16:28 © RIPRODUZIONE RISERVATAMODI E MODA di
Luciana Boccardi