Da tempo il mondo della moda sta partecipando non con parole vane, ma con prese di posizione efficaci alla battaglia contro tutto ciò che inquina (non solo climaticamente) l'aria che respiriamo, la difesa di foreste e la stigmatizzazione dei “produttori di veleni” come lei ha chiamato di volta in volta imprenditori senza scrupoli di ogni paese del mondo che privilegiano il “far cassa”, l’interesse immediato alla salvezza del pianeta.
Ora che la furia degli elementi si è accanita particolarmente con due delle città-gioiello, Venezia e Matera, anche dalla moda si annunciano iniziative destinate a sollevare economicamente - ma anche psicologicamente -i chi è stato particolarmente colpito a Venezia dalla furia del mare che ha travolto tutto ciò che si trovava “ad altezza di marea “, così come a Matera fango e detriti sono ancora a testimoniare lo tsunami che si è abbattuto travolgendo cose, oggetti, mobili, opere d’arte.
Da Giorgio Armani arriva l’impegno per devolvere alla Protezione Civile, “a supporto degli interventi di soccorso in atto “ parte dell’incasso dei tre incontri di basket che l'Olimpia Milano disputerà questa settimana al Mediolanum Forum di Assago.
Sempre da Milano si conferma l’evento che una imprenditrice dell’arte e del vintage , Chicca Meroni, (L’Arabesque) - collezionista di rarità e di pezzi preziosi d’antan - sta predisponendo per raccogliere fondi da devolvere a Venezia (“aspettiamo di sapere come regolarci - precisa l’informatissima Graziella Scupelli - perché vadano alla Venezia “vera” quella tanto colpita dall’acqua, per la cui difesa i Veneziani hanno indetto addirittura un referendum chiarificatore che si svolgerà tra pochi giorni)”.
Mobilitazione per aiutare la Venezia “vera” ( come viene definita la Venezia insulare colpita dalla furia di una laguna incattivita) , si coglie anche nella volontà di firme importanti della moda. Non cade nel vuoto l’invito - supportato anche dall’Unione Artigiani di Venezia - per un mercatino di Natale “di buona volontà”. Venezia è capitale di prodotti di prestigio, dalle creazioni d’arte alla lavorazioni artigiane più prestigiose. Tanti gli indirizzi da suggerire: dai vetri ai merletti, dalle murrine- gioiello , ai tessuti, perla casa, in particolare quelli di Rubelli (con la collezione più recente firmata da Peter Marino e dedicata tutta a Venezia) , o la Tessitura Bevilacqua con le borse che hanno come antenate le primissime in velluto di Roberta di Camerino . Ricami, calzature preziose, oggettistica d’antan, Impossibile elencare tutte le specialità veneziane che potrebbero occupare pacchettini- regalo sotto l’albero assicurando un sostegno non solo economico ma morale per una città inginocchiata ma ancora ben viva e battagliera.
Non tutte rose comunque per l’universo moda internazionale: fresca arriva la notizia francamente inattesa del fallimento clamoroso di Barneys a New York. Un avvenimento destinato - si legge nella stampa americana - a “cambiare i connotati di Manhattan “. “Il negozio chiude, tutto se ne deve andare” - si legge sulle vetrine del Gruppo Authentic Brands Presley e Muhammed Alì che oltre ai diritti su “Marilyn Monroe” e “Elvis Prisley, detiene più di una sessantina di brand: scarpe, borse e pret-à.porter di lusso che la finanziaria B. Riley sta liquidando fino a esaurimento della merce. Una notizia che preoccupa grandemente il mercato internazionale della moda che cambia il tono dei prossimi “mercati di Natale” a New York.
Ultimo aggiornamento: 24-11-2019 15:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA
MODI E MODA di
Luciana Boccardi