C’è chi ci sale per ammirare le bellezze dei borghi incontaminati dal finestrino e chi usa il convoglio per convolare a nozze. La Ferrovia dei Parchi si conferma una formula vincente per il turismo delle aree interne dell’ Abruzzo. Numeri alla mano, lo scorso anno sono saliti a bordo del treno storico 36.252 passeggeri, dai treni di Natale a quelli della neve passando per le corse estive.
«Si tratta di un’esperienza entusiasmante e coinvolgente. La Ferrovia dei Parchi è un motore collaudato per il turismo dei piccoli centri» commenta Mariadora Santacroce, operatrice del settore alberghiero di Sulmona, che gestisce tre strutture ricettive. Dalla Fondazione Fs Italiane ricordano intanto che, per i treni della neve, viene impiegato «l’affascinante convoglio d’epoca appositamente noleggiato e riservato all’agenzia viaggi che organizza, composto dal potente "Bombardone", il locomotore D445 al traino di vetture centoporte risalenti alla fine degli anni ‘20 del Novecento con interni in legno e apposito carro bagagliaio per il trasporto gratuito di passeggini, bob e slittini, ciaspole, sci, bici e bagagli ingombranti». La Transiberiana d’ Abruzzo, soprattutto dopo il Covid, è diventata trainante del settore turistico e non a caso compare nei programmi di potenziamento dei due candidati presidenti della Regione. Previsti vasti programmi di sviluppo per l’economia delle aree interne, legati appunto ai treni delle vacanze che percorrono l’entroterra.