Atl. Madrid-Chelsea 0-0: Mourinho
fa catenaccio e blocca Simeone

Mercoledì 23 Aprile 2014
Atl. Madrid-Chelsea 0-0: Mourinho fa catenaccio e blocca Simeone
La sfida tra Atletico Madrid e Chelsea è rimasta inchiodata sullo 0-0. Un pareggio d’assaggio e molto tattico ha dunque inaugurato le semifinali di andata della Champions League: molto tatticismo e poche grandi occasioni, tanta corsa e scarsa precisione. Va detto, però, che l’Atletico Madrid di Simeone avrebbe meritato la vittoria: se non altro ha saputo costruire più di quanto il Chelsea di Mourinho non abbia fatto, specie durante il primo tempo. Diego Costa, ad esempio, ha offerto un continuo movimento di raccordo fra la mediana e l’attacco, l’ex juventino Diego ha agito da seconda punta, quasi da trequartista, e spesso è arretrato per innescare le ali Koke e Raul Garcia, abilissimi a superare Azpilicueta e Cole in velocità. E proprio Garcia ha mischiato le carte in avvio colpendo fortuitamente il rivale Cech sugli sviluppi di un calcio d’angolo indirizzato in porta: il portiere degli inglesi è carambolato per terra, si è procurato una lussazione della spalla (stagione finita) e ha dovuto abbandonare il campo al 17’. Dentro quindi l’australiano Schwarzer, classe 1972, fra gli sportivissimi applausi che il Vicente Calderon ha riservato al dolorante Cech. Uno stadio fra l’altro nobilitato dalla presenza del principe Felipe e della moglie Letizia Ortiz.



LA DIFESA DI MOU

Mourinho, privo di Hazard, ha viceversa impostato la sfida nella maniera più remunerativa: frenato dal timore degli avversari o dalla paura di perdere, si è affidato al più italiano dei catenacci. David Luiz impiegato da mediano (altro che da regista), Cahill e Terry (costretto a uscire nella ripresa per infortunio) deputati soltanto a proteggere strenuamente la propria area, difesa totale ad oltranza e contrassalti rapidi. Ramires e Willian non andati però al di là di qualche tentativo planato lontano dai pali, mentre l’unico attaccante puro, Torres, è scomparso fra le nebbie del Calderon, lo stadio dell’infanzia, forse tradito dai ricordi. Il Niño ha letteralmente vagato nel deserto: certo ha ricevuto pochi suggerimenti, ma non ha mostrato lo smalto dei tempi migliori, si è lasciato imbavagliare dai marcatori Godin e Miranda e spesso ha pure indietreggiato fino al centro del campo per indovinare la giocata. Solo un palpito lo ha acceso nella seconda frazione: parata di Courtois. L’assenza di Eto’o, insomma, ha pesato.



GRINTA BIANCOROSSA

Sul versante opposto, ecco Courtois, tesserato dei Blues ma in prestito ai biancorossi, uscire sicuro e affidabile sui palloni aerei; ecco Mario Suarez cercare di sorprendere Schwarzer con un siluro scagliato di destro dalla distanza; ecco ancora Diego chiamare l’estremo degli spagnoli alla parata bassa. La ripresa si è aperta con una conclusione velleitaria di Lampard, vanificata dal portiere belga. L’Atletico ha comunque continuato a condurre la manovra provando a calare la carta del lancio a scavalcare l’ostacolo della difesa blue: Juanfran, allora, ha spedito un traversone in area ma la retroguardia ha liberato sul breve e Diego ha consegnato il pallone fra le braccia di Schwarzer. Il brasiliano, a seguire, ha sparato chissà dove un tentativo al volo, poi è stato esentato e rilevato da Arda Turan. L’assalto madrileno non ha perso d’intensità e di potenza, ma nessuno dei Colchoneros ha trovato lo spazio e il tempo giusto per segnare nonostante il fortissimo assedio finale. Tutto rimandato alla gara di ritorno della prossima settimana a Londra, con gli inglesi di Mourinho, a questo punto, nel ruolo di favoriti.





Atletico Madrid (4-2-3-1): Courtois; Juanfran, Miranda, Godín, Filipe; Gabi, Mario Suárez; Raúl García, Diego, Koke; Diego Costa. All. Simeone.



Chelsea (4-3-3): Cech; Cole, Cahill, Terry, Azpilicueta; David Luiz, Lampard, Mikel; Willian, Ramires, Torres. All. Mourinho
Ultimo aggiornamento: 00:41

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