«Non sono indagato, continuo per la mia strada»

Martedì 30 Settembre 2014
BASSANO - Sergio Borsato protesta contro l'ispezione subita sulla propria casella Facebook «Non capisco perchè - annota - una chiacchiera da bar ha fatto scomodare 13 funzionari, che, molto gentilmente, sono venuti a rovistare nei cassetti di casa mia, sequestrandomi chiavette e computer? Io non sono indagato. Non è che tutto è collegato ad un altra vicenda? Aspetto gli esiti di questa strana storia. Non capisco questa azione intimidatoria nei miei confronti; se accadesse qualcosa di strano a me o ai miei familiari, beh, sapete dove andare. Non so dove vogliano arrivare, ma continuerò imperterrito a percorrere il mio cammino». L'altra vicenda a cui sembra riferirsi Sergio Borsato sarebbe appunto il servizio di "Report" su Flavio Tosi, in relazione alla quale è indagato assieme a Giacobbo.
«Giuro che pensavo fosse uno scherzo - commenta con un amico sul web - dopo 'Report' e le denunce che ho fatto, me l'avevano promesso». Ed ad un altro amico, sempre su Facebook, il musicista scrive: "Il metodo che usano è come il veleno diluito nel tempo. La cosa buffa è che le chiacchiere su Rosso, persona che tra l'altro stimo, si sviluppano su informazioni normalissime; poi la cosa si gonfia. È come se al bar uno dicesse che l'arbitro è venduto e il giorno dopo si trovasse la Polizia in casa».