Un pranzo ai ragazzi affidati alle comunità con camerieri "istituzionali"

Giovedì 18 Dicembre 2014
Ci sono i ragazzini che sono stati allontanati da famiglie difficili incapaci di seguirli. Quelli che hanno già commesso qualche reato. E poi il mondo degli stranieri non accompagnati: minorenni catapultati nella nostra società, senza nemmeno un adulto di riferimento. Sono tante e complicate le realtà accolte dalle comunità alloggio per minori del nostro territorio. Un mondo che ieri si è ritrovato nell'isola di San Servolo per una giornata di festa. Un'idea della San Servolo servizi, in accordo con Provincia e Patriarcato. Così negli spazi di quest'isola, tra il via vai di universitari e convegnisti, si sono ritrovati anche una ventina di operatori e una cinquantina di ragazzi.
«Non tutti partono dallo stesso livello. E una società che fa finta di non accorgersi di questo è sbagliata» ha detto il patriarca, Francesco Moraglia, nella sua omelia, elogiando chi «si fa carico di riequilibrare una giustizia di fondo, per dare a tutti delle chance nella vita». Dopo la messa il pranzo, dove per servire ai tavoli sono state coinvolte anche le autorità: dalla presidente della Provincia, Francesca Zaccariotto, al sub commissario del Comune, Vito Tatò... «Un'esperienza da ripetere - ha commentato il presidente della San Servolo servizi, Nico Finotti - questa è l'isola dei giovani e vogliamo che sia conosciuta sempre di più».
Una giornata che è servita anche a ricordare le difficoltà di queste comunità, alle prese pure loro con gli effetti di tagli e crisi. Un problema di questi anni, ad esempio, è che i Comuni, per risparmiare sulle rette, inviano i ragazzi quando ormai sono adolescenti e il tempo per un intervento efficace rischia di essere troppo poco. (r. br.)
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