Tassa rifiuti, scure sulle agevolazioni

Venerdì 25 Luglio 2014
Il commissario Vittorio Zappalorto ha fatto sapere fin dall'inizio che tra le prime cose che sarebbero state eliminate ci sarebbero state le agevolazioni e le esenzioni dalle tasse comunali, pur restando in un alveo di equità, cioè senza penalizzare chi ha già poco. E la scure è arrivata con l'approvazione delle nuove tariffe della Tari (la tassa sui rifiuti) che erano state anticipate lo scorso fine settimana ma non conosciute nel dettaglio. Ora si può dire con certezza che gli unici che avranno diritto all'esenzione saranno le famiglie in precarie condizioni economiche destinatarie di un contributo come il minimo vitale da parte del Comune; le famiglie che vivono con una sola pensione sociale; gli anziani ricoverati (e residenti) in case di riposo con un isee inferiore a 16mila 241,90 euro nel caso in cui la loro casa rimanga vuota; le enti e associazioni che diano servizi ai senza fissa dimora.
Le famiglie con almeno 5 componenti, di cui almeno due minori di età e complessivamente con un Isee inferiore a 24mila 600 euro pagheranno la Tari per 4 figli mentre il rimanente lo metterà il Comune, come accadeva in passato. Punto.
Resta fuori dalle agevolazioni un intero mondo, a cominciare dalle scuole non statali dell'infanzia e primarie, sia private che pubbliche, che da quest'anno dovranno pagare la Tari intera, con una tariffa fissa di 2 euro per metro quadrato e una variabile (dipende dal numero di persone) di un euro e 5 centesimi al metro quadro. Insomma, un salasso per molti istituti che probabilmente si risolverà in aumenti delle rette.
Ci sono poi i negozi e le attività economiche rivolti ai residenti come negozi di vicinato, artigianato tradizionale, librerie indipendenti, che finora godevano di un'agevolazione del 20 per cento e che da quest'anno non avranno più.
Pagheranno la tassa piena (e prima non la pagavano) anche istituti religiosi, parrocchie, patronati (gli spazi destinati ad attività ricreative), spazi destinati ad attività ricettiva facenti capo a istituzioni religiose. Pagheranno anche le cooperative sociali finalizzate all'inserimento di persone svantaggiate nel lavoro, associazioni sportive dilettantistiche (per gli spazi destinati ad attività socioculturali e sportive).
Niente più esenzione nemmeno per le Ipab e istituzioni per l'assistenza ad anziani e indigenti, nonché a enti e associazioni per la cura e il recupero di drogati, alcolisti e per la riabilitazione di persone con disabilità fisica e psichica.
Anche se tariffe specifiche riservano interventi al rialzo e ben pochi ritocchi al ribasso rispetto alle ultime tariffe pubblicate, quelle della Tia del 2012.
© riproduzione riservata

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci