Parte l'operazione salva Venezia 2

Giovedì 18 Dicembre 2014
L'incontro è stato fissato per lunedì prossimo. Saranno in quattro: il sottosegretario alla Presidenza del consiglio, Graziano Delrio, i due sottosegretari all'Economia, entrambi veneziani Enrico Zanetti e Pier Paolo Baretta e il commissario prefettizio Vittorio Zappalorto. A loro toccherà stabilire il destino di Venezia.
Da una parte il baratro con lo sforamento del Patto di stabilità, dall'altro dare l'ennesima, fondamentale "boccata d'ossigeno" per una città in profonda crisi, senza una guida politica e con il rischio di andare in default. Insomma, sarà un incontro importante e delicato, e che potrebbe aprire nuove prospettive come un "Salva Venezia 2" con una replica di quanto avvenne l'anno scorso, quando al "Novantesimo minuto" (per usare una metafora calcistica) Venezia riuscì a rimanere a galla con grande sollievo di tutti. E va detto che la squadra dei parlamentari veneziani, tutti compresi, ha lavorato per cercare di risolvere la questione che è ormai meramente politica, e non più amministrativa e finanziaria. I numeri sono quelli.
Ora, per fare il salto di qualità e far tirare a tutti un sospiro di sollievo, occorrerà un'azione politica. E questa potrà arrivare solo dal Governo Renzi. «L'incontro è stato fissato per lunedì - rivela il sottosegretario Enrico Zanetti (Sc) - insieme a Baretta e a Delrio. É indubbio che vi sarà tutto l'interesse per trovare una soluzione per Venezia. Sulla città c'è un interesse forte di Palazzo Chigi. Ma dobbiamo altresì sgombrare il campo da alcune questioni aperte: checchè ci abbiano detto in questi anni, non vi è stata un'oculata gestione finanziaria e amministrativa. Certo, faremo tutto il possibile, ma non c'è dubbio che i nodi sono arrivati al pettine. E dire che la città è stata ben amministrata, è solo una panzana». Sulla stessa linea l'altro sottosegretario Pier Paolo Baretta (Pd): «L'incontro di lunedì conferma l'attenzione di Palazzo Chigi. Il Governo ha a cuore le sorti della città e farà tutto il possibile. Nessuna decisione a priori, ma solo in base alle necessità e alla circostanze prima o dopo l'eventuale sforamento del Patto di stabilità».
Dal canto suo, il senatore Pd, Felice Casson rilancia: «L'emendamento che abbiamo predisposto - sottolinea - è all'attenzione del Senato. É stato sottoscritto da tante forze politiche di maggioranza e di opposizione. Il Governo si deve far carico della questione Venezia e ci auguriamo che proprio l'ampia convergenza tra i partiti porti a buoni risultati». E anche il capogruppo Fi alla Camera, Renato Brunetta sottolinea. «Abbiamo fatto il possibile e continuiamo a farlo anche con un'ampia convergenza di forze politiche come è accaduto con gli emendamenti presentati alla Camera che sottolineavano il rifinanziamento della Legge speciale. Allora ci esprimemmo positivamente con un giudizio bipartisan, ma il problema ora lo deve risolvere il governo. Alla Camera l'emendamento è stato respinto. E tocca a Palazzo Chigi ora decidere».
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