Il fratello di Paola«Noi all'oscuro di tutto»

Venerdì 19 Settembre 2014
«Siamo scioccati». Con queste parole Lino Costantini, fratello di Paola, scomparsa da Treporti nel 1991 assieme alla nipote Rosalia Molin, commenta la decisione della Procura di indagare Nicola Alessandro, fidanzato di Rosalia. Una mossa che ha colto di sorpresa i famigliari, a partire da Lino che lo scorso gennaio aveva seguito in prima persona, pur rimanendo nella spiaggia, gli scavi effettuati dai ricercatori del Labanof di Milano, all'interno dell'ex caserma militare di Cà Vio. Un'attività di indagine che potrebbe aver fornito nuovi elementi agli inquirenti, come degli oggetti rivenuti scavando sulla spiaggia. «Non sappiamo cosa sia stato trovato - dice Lino - e del resto non sapevamo nemmeno di quest'ultima decisione. Dalla segreteria della Procura eravamo solo stati informati che il laboratorio milanese che ha effettuato le ricerche lo scorso inverno, aveva chiesto una proroga per continuare le proprie indagini». La sensazione per i parenti di Paola e Rosalia è quella di essere di fronte ad un'altra importante svolta, com'era accaduto lo scorso inverno con l'inizio delle ricerche nella base logistica. «Penso che ormai siamo arrivati ad un punto importante - continua Lino - si parla anche di fare il test del Dna con l'indagato: speriamo possa essere utile per trovare i resti delle nostre ragazze. Se fino a qualche anno avevamo la speranza era quella di poterle trovare ancora vive, adesso il nostro obiettivo rimane quello di dare a Paola e a Rosalia una degna sepoltura. Non cerchiamo vendette, ma solo la verità». Parole che fanno intendere come le indagini abbiano preso la direzione richiesta dalla stessa famiglia. «L'importante è che gli inquirenti continuino il loro lavoro - conclude Lino - noi siamo fiduciosi». Di attesa parla anche il legale dei parenti delle due donne, l'avvocato Roberto Continisio: «Attendiamo di ricevere delle comunicazioni ufficiali dalla Procura - è il suo commento - alla luce delle ultime novità riteniamo di essere entrati in una fase delicata delle indagini. Da valutare poi gli eventuali oggetti ritrovati durante gli scavi e il punto in cui sono stati recuperati».
Giuseppe Babbo

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